Policlinico Bari: Aggredito infermiere del pronto soccorso

Vittima della furia di un paziente in attesa con codice verde. Il primario esasperato stila un dossier

venerdì 06 settembre 2013

FRANCESCA RUSSI e ANTONELLO CASSANO (Repubblica Bari)

Violenta aggressione questa mattina al pronto soccorso del Policlinico di Bari che riaccede le polemiche sull'allarme sicurezza per il personale sanitario dopo l'omicidio della psichiatra Paola Labriola. Vittima della furia di un paziente, un pregiudicato non contento della lunga attesa, un infermiere del triage a cui l'uomo ha tirato pugni e calci spaccandogli i denti e provocandogli lesioni di 30 giorni. L'aggressione è avvenuta questa mattina intorno alle 11.30. Il paziente, identificato, Antonio Lovreglio, 30 anni, barese di Japigia, si è presentato all'accettazione e ha preso il biglietto con il codice verde. Ma, non contento dell'attesa, ha chiesto di cambiare codice o di poter passare avanti. A quel punto è cominciata la violenza. 

Il paziente ha picchiato con calci e pugni l'infermiere provocandogli lesioni al volto e rompendogli i denti. L'intervento degli agenti del posto fisso di polizia, coordinati da Nicola Catacchio, è stato immediato: l'uomo è stato identificato e sarà denunciato per violenza, minaccia e lesioni a incaricato di pubblico servizio. Medici e infermieri sono ora terrorizzati. "Abbiamo paura - spiegano - episodi di questo tipo sono quotidiani, soprattutto al Policlinico". Sul posto per capire quanto accuduto e cercare oluzioni al problema della sicurezza del personale sono arrivati subito il direttore generale e il direttore del persone.

Quattro aggressioni in pochi mesi. L'episodio di questa mattina al pronto soccorso del policlinico di Bari è solo uno dei casi di violenza subiti da medici e infermieri del reparto di emergenza-urgenza. E il primario del reparto Francesco Stea dice basta: "Da tempo lanciamo l'allarme sicurezza al pronto soccorso, siamo sempre in prima linea e indifesi di fronte a questi episodi". Non a caso il primario ha preparato una relazione dettagliata da inviare al direttore generale del Policlinico Vitangelo Dattoli elencando le varie aggressioni subite negli ultimi tempi. A fine anno 2012 un infermiere era stato aggredito da un paziente riportando la rottura del timpano.
Tre mesi dopo a marzo un nuovo episodio, un'altra infermiera torinese inviata nel reparto di Bari per mobilità fu percossa da un paziente perché i tempi del triage, lo smistamento dei pazienti in reparto, andava troppo a rilento. A giugno il caso più grave, quando un uomo appena entrato al pronto soccorso dopo due minuti di attesa ha cominciato a malmenare tutti gli operatori che cercavano di calmarlo, ferendo un medico e tre infermieri. "Purtroppo anche la guardia giurata che abbiamo qui non può fare molto. I casi di violenza sono all'ordine del giorno, ma si conoscono solo quelli più gravi. Una storia che conoscono tutti da anni. Nel 2006 un nostro infermiere fu strattonato e subì un aggressione verbale da un pluripregiudicato della zona. Ebbe un infarto e fu costretto al prepensionamento".

È il direttore generale del Policlinico Dattoli a confermare che ormai gli episodi di violenza si ripetono soprattutto nel pronto soccorso: "Si tratta di un reparto sensibile, con un afflusso enorme di pazienti ogni giorno. Le modalità interattive con gli operatori complicano le cose. Ma bisogna tener presente che lì c'è un presidio di carabinieri e una guardia giurata, in più faremo un lavoro di riorganizzazione del percorso di accesso per rendere meno immediato il contatto".

Sulle cause delle ripetute aggressioni Antonio Mazzarella, medico del pronto soccorso del policlinico e segretario regionale della Cgil medici non ha dubbi: "La solita bolgia, questo è il problema. La sicurezza che non funziona e la gente aspetta ore e ore per avere degli esami. Le cause si conoscono e il caos è invivibile. La persona per bene sta lì e aspetta, ma il delinquente si trova spesso e scatta subito. Insomma, la solita giostra. Non si può andare avanti così. Il problema è che ormai andiamo a lavorare e non sappiamo se torniamo a casa". 

Anche nel pronto soccorso del San Paolo le violenze agli operatori non sono rare. L'ultima risale al 26 marzo scorso. Vittima un altro infermiere preso a calci e pugni dal parente di una paziente, reo di essere troppo lento nel lavoro. A maggio una nuova aggressione al pronto soccorso del Di Venere di Carbonara ai danni di due medici aggrediti da un uomo di 32 anni. Per gli operatori tanta paura e qualche contusione.