Anelli: I medici sottopagati sono una vera assurdità Il sistema non sta in piedi

Assurdo premiare i dirigenti negando invece i diritti ai medici del Policlinico

sabato 18 agosto 2018

Repubblica Bari

ANTONIO DI GIACOMO «Un sistema sanitario può stare in piedi soltanto se ci sono i medici. Senza non è nemmeno lontanamente immaginabile che possa avere ragion d'essere la più vaga idea di sistema sanitario». È il presupposto di fondo dal quale parte, nella sua analisi, Filippo Anelli, presidente nazionale (e provinciale a Bari) dell'Ordine dei medici, rispetto alla querelle sui mancati rimborsi al personale medico del Policlinico di Bari. «Faccio questa premessa  incalza  per rimarcare che ogni azienda che abbia al proprio interno operatori indispensabili alla propria attività in genere dovrebbe premiarli e tenerli in grande considerazione. Non solo: dovrebbe anche tutelarli».

Qual è il suo parere sul caso del Policlinico? «A me sembra che da questa vicenda venga fuori una triste considerazione che vale anche in molte altre parti d'Italia, ovvero il considerare i medici alla stregua di tecnici e non come professionisti ai quali si può chiedere tutto senza considerare il bagaglio professionale che hanno acquisito nel tempo. A cominciare da un lunghissimo periodo formativo». Sta dicendo che al Policlinico la classe medica è vessata? «Ora non voglio fare distinzioni capziose fra medici e amministrativi, ma sicuramente senza i medici il sistema sanitario del Policlinico non starebbe in piedi. Mi sembra veramente incredibile, allora, che vi siano meccanismi che premiano gli amministrativi invece di coloro che di fatto determinano la reale produttività dell'azienda ospedaliera». Da cosa scaturiscono i problemi, a suo avviso? «La vicenda è in mano ai sindacati, che adesso denunciano un errato conteggio delle indennità di funzione da dirigenti che i colleghi medici del Policlinico avrebbero dovuto percepire fin dall'inizio: dal 1999, cioè da quando vennero formulati i contratti sulla base della riforma Bindi del servizio sanitario nazionale. Un'indennità che il personale medico del Policlinico non ha mai percepito». Un'anomalia tutta barese? «Riguarda soltanto, o principalmente, il Policlinico. E nonostante queste indennità non siano state attribuite, i medici continuano a fare il loro lavoro.

È giusto che siano riconosciuti tutti i diritti previsti dal contratto, soprattutto come in questo caso se i vertici dell'azienda, penso al neodirettore generale Giovanni Migliore e al direttore del dipartimento regionale, Giancarlo Ruscitti, sono essi stessi medici e dunque possono comprendere bene l'abnegazione e la dedizione al lavoro dei loro colleghi». È ottimista sulla risoluzione della vicenda? «Innanzitutto mi sia consentito di porgere i miei auguri di buon lavoro al nuovo direttore generale, Giovanni Migliore, che si appresta a guidare il più grande ospedale della Puglia con le più importanti eccellenze della regione. Invito dunque il direttore generale Migliore a rivedere un po' i conteggi e anche l'entità del fondo che non può essere decurtato, così come sembrerebbe, dalle indennità di reperibilità o straordinario che sono state pagate proprio attraverso questo fondo». E qui emergono le criticità del Policlinico. «Senza dubbio. Credo che ai medici che nonostante le gravissime carenze del personale tengono in piedi un servizio sanitario regionale come il nostro, che continua a garantire con indicatori di qualità la salute ai cittadini, vada riconosciuta non soltanto l'indennità per la funzione che svolgono, ma soprattutto l'impegno e l'abnegazione che mettono nel lavoro con buona pace delle difficoltà organizzative e delle evidenti carenze. Ecco, l'auspicio è che si metta mano in maniera repentina a una revisione di quelli che sono i conteggi, dando così soddisfazione a tutti i medici che oggi chiedono quelle che sono le loro spettanze». Tanto più che la situazione dei vuoti in organico sembra essere al limite. «Le carenze di personale medico e paramedico al Policlinico sono molto gravi. Soltanto da quest'anno sembra che si sia sbloccato il turnover, il che non equivale a recuperare quanti negli anni scorsi sono andati in pensione ma a sostituire con un rapporto di uno a uno quanti andranno in pensione quest'anno. Le carenze di organico resteranno: per questo va riconosciuto il sacrificio dei medici nel compiere un lavoro in condizioni di criticità». Criticità sollevate anche dall'unica psicologa in organico al Policlinico. Non le pare? «Faccio mio l'appello già formulato in precedenza dal presidente dell'Ordine degli psicologi, Antonio Di Gioia, il quale a gran voce chiedeva che il servizio non fosse depotenziato. D'altra parte il supporto dei colleghi psicologhi è fondamentale in diverse circostanze e svariate patologie: ne consegue che un centro di eccellenza come il Policlinico non può avere simili carenze». éé Bisogna smetterla una volta per tutte di considerarci tecnici invece che professionisti con basi solidissime In quella struttura i miei colleghi sono costretti anche a fronteggiare i gravissimi problemi di organico Il presidente Nato nel 1957 a Noicattaro, Filippo Anelli è presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Bari dal 2012 (e presidente nazionale da gennaio 2018). Laureato a pieni voti in Medicina a Bari, è specialista in reumatologia e farmacologia clinica