1500 medici da tutta la regione e 14 sigle sindacali nella Giornata dell’Orgoglio medico.

Una data storica per la Puglia, che ha visto medici di famiglia a fianco di ospedalieri, specialisti, medici del territorio e universitari.

sabato 11 novembre 2017

Comunicato Stampa dell'Intersindacale Medica

Bari, 10 novembre 2017 – Sono 1500 i medici provenienti da tutte le provincie pugliesi che sono scesi in piazza oggi a Bari in quella che è stata definita la “Giornata dell’orgoglio medico”. Una mobilitazione che ha una valenza storica perché per la prima volta ha visto il sindacato medico compatto, con 14 sigle aderenti, manifestare il disagio di un’intera categoria. Medici di famiglia, ospedalieri pubblici e privati, medici del territorio, specialisti convenzionati e accreditati, medici universitari, si sono ritrovati uniti nel denunciare un sistema che non rispetta la dignità del medico e preclude la possibilità di offrire un’efficiente relazione di cura con il paziente.

Il corteo è partito alle 13.30 dal Policlinico ed ha raggiunto la sede regionale di via Capruzzi per poi riunirsi in assemblea sindacale all’Hotel Excelsior, dove sono intervenuti i referenti regionali delle varie sigle sindacali, oltre a Silvestro Scotti, Segretario nazionale FIMMG, Fausto Campanozzi, Segretario nazionale CIMOP, Franco Quatraro, Segretario nazionale CISL Medici e Cosimo Nocera, Segretatio nazionale organizzativo ANAAO-ASSOMED.

Sono intervenuti inoltre Antonio Amendola per AAROI, Cosimo  Lodeserto di ANAAO-ASSOMED, Roberto Panni per le BRANCHE A VISITA E ACCREDITATI  (SBV), Arturo Oliva di CIMO, Vincenzo Piccialli di CISL MEDICI, Vincenzo De Ruvo per FASSID, Franco Angelastri di FESMED, Filippo Anelli di FIMMG, Daniela Pedà di SMI, Francesco Losurdo di SUMAI, Sabino Pesce UIL MEDICI,  Giuseppe Vatinno UIL, Franco Lavalle di USSMO, Giuseppe Varcaccio  di INTESA, Piero Nazzaro referente delle sigle dei medici universitari

 

I medici hanno ribadito il carattere indipendente della protesta, che ha preso le distanze dalla politica e intende solo manifestare il disagio della professione rispetto al definanziamento, alle carenze di personale, ai carichi burocratici, alle limitazioni alla libertà e all’autonomia del medico, ad un orientamento ragionieristico orientato al pareggio di bilancio del sistema sanitario, invece che all’umanizzazione delle cure. Una Sanità per i cittadini si costruisce sulle persone, non sui numeri, mentre la vera umanizzazione è mettersi dalla parte del malato, hanno affermato i medici pugliesi in assemblea. Hanno inoltre ribadito le drammatiche condizioni in cui versano molte sedi sul territorio, a partire dai presidi di guardia medica, punti di fragilità del sistema che mancano totalmente di sicurezza e che costringono molte colleghe a ricorrere a parenti, amici o ad una sorveglianza privata per garantire la propria incolumità. 

A Emiliano hanno chiesto di prendere atto del malessere della categoria e dell’impegno dei medici che in questi anni ha consentito alla sanità di andare comunque avanti tra mille difficoltà. Al Presidente dei pugliesi hanno anche fatto un appello affinché ascolti le ragioni dei medici, che sono le ragioni di una Sanità migliore per tutti i cittadini, e costruisca una nuova Sanità insieme agli operatori presenti tutti i giorni sul campo, in modo da difendere un ssn equo, universalistico e solidale come bene di tutti.