“LA GESTIONE DELLE FRATTURE DA FRAGILITÀ OSSEA”

Bari, 23 ottobre 2015 – CENTRO CONGRESSI HOTEL NICOLAUS

venerdì 23 ottobre 2015

Patrocini in fase di definizione:

UNIBA –  Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”

UNIFG – Università degli Studi di Foggia

A.N.M.D.O – Associazione Nazionale Medici Direzione Ospedaliera – Sez. Puglia

S.I.O.T. – Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia

G.I.S.O.O.S. – Gruppo Italiano di Studio in Ortopedia dell’Osteoporosi Severa

A.P.L.O.T.O – Associazione Pugliese Lucana Ortopedici Traumatologi Ospedalieri

F.I.M.M.G. – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – Sez. Bari

I.S.B.E.M. – Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo

A.S.O.N. – Associazione di Specialisti Osteoarticolari Nazionale

S.IF.O. – Società Italiana di Farmacia Ospedaliera                                 

                              

RAZIONALE

 

Il Convegno ha una finalità didattica e focalizzerà l’attenzione sulla importante tematica della gestione delle fratture da fragilità ossea con particolare riguardo alle fratture di femore, crolli vertebrali, estremo prossimale di omero e di radio nella regione Puglia.

L’attività formativa verterà sui seguenti obiettivi formativi ed informativi rivolti al personale del SSN:

- ridurre l’incidenza delle suddette  fratture e nello specifico delle ri-fratture su base osteoporotica nei soggetti anziani (oltre i 65 anni di età);

- diminuire l’inappropriatezza derivante dal mancato avviamento dei pazienti con queste fratture a trattamenti preventivi di provata efficacia antifratturativa, nonché lo spreco di risorse legato ad una cattiva adesione alla terapia.

- creare un concreto e coordinato quadro di insieme in cui ciascuna metodica diagnostica o terapeutica esca da quell’aureo isolamento tecnologico per entrare nella routine clinica come parte di quel processo decisionale rivolto al singolo paziente, nell'ambito della emergenza delle fratture suddette.

Per raggiungere questi obiettivi, si chiede agli ortopedici, ai medici di medicina generale e a tutti gli specialisti coinvolti nella gestione del paziente osteoporotico di operare in sinergia per avviare sistematicamente i pazienti con queste fratture ad un efficace trattamento dell’osteoporosi fin dal momento della dimissione ospedaliera, con massima attenzione alla compliance terapeutica (lo scopo è raggiungere una compliance di almeno 1 anno nell’80% dei pazienti e di almeno il 50% a 2 anni). La scelta della terapia antifratturativa deve essere personalizzata per ciascun paziente anziano con le suddette fratture (che molto spesso è una donna >75 anni di età) tenendo conto della prevedibile adesione alla terapia da parte del/la paziente in relazione al suo stato di salute generale, dei possibili effetti collaterali, dello stato cognitivo e alla presenza di eventuali caregivers (familiari, badanti, personale delle case di riposo).