Dopo la malattia si può richiedere il permesso Legge 104?

Il lavoratore in malattia subisce la riduzione dei permessi retribuiti per l’assistenza di familiari disabili?

giovedì 15 marzo 2018

La Legge per tutti

Hai diritto ai permessi Legge 104 perché assisti un familiare con handicap grave, ma questo mese hai fatto delle assenze per malattia? Non devi temere che i permessi retribuiti mensili ti siano ridotti o addirittura cancellati: infatti, dopo la malattia si può richiedere il permesso Legge 104 senza che i giorni di malattia incidano sui giorni di permesso retribuiti. Peraltro, tra un periodo di malattia e la successiva fruizione dei giorni di permesso Legge 104 non è necessaria la ripresa dell’attività lavorativa: tutto questo è stato chiarito dal ministero del Lavoro, con la risposta ad un interpello [1].

Ma procediamo per ordine e vediamo, dopo aver ricordato quando è possibile beneficiare dei permessi Legge 104, che cosa succede quando il lavoratore caregiver, cioè il lavoratore che assiste un familiare disabile, effettua nel mese delle assenze per malattia.
 
Indice

1 Chi ha diritto ai permessi Legge 104?
2 Quanti giorni di permessi Legge 104 spettano?
3 Quanti giorni di permessi Legge 104 spettano ai lavoratori part time?
4 I giorni di permesso Legge 104 vengono ridotti per malattia?
5 Quando possono essere ridotti i permessi Legge 104?
Chi ha diritto ai permessi Legge 104?
Innanzitutto dobbiamo ricordare che i permessi Legge 104 spettano ai lavoratori che assistono un familiare con handicap grave riconosciuto da un’apposita commissione medica  Asl (nell’attesa del riconoscimento “ufficiale”, è possibile ottenere una certificazione provvisoria sostitutiva). Nel dettaglio, i permessi spettano per i seguenti familiari:

 
ai genitori;
al coniuge;
al convivente more uxorio;
al partner unito civilmente;
ai parenti e affini entro il 2° grado;
ai parenti e affini entro il 3° grado (solo in casi particolari).
I familiari entro il 3° grado hanno diritto ai permessi se il genitore o il coniuge (o il convivente) del disabile:

hanno compiuto i 65 anni;
sono invalidi a carattere permanente;
sono deceduti o mancanti (assenza naturale o giuridica).
Quanti giorni di permessi Legge 104 spettano?
Nella generalità dei casi, ai lavoratori a tempo pieno spettano 3 giorni al mese di permessi retribuiti Legge 104: questi permessi sono finalizzati, come abbiamo detto, all’effettiva assistenza di un familiare con handicap riconosciuto in situazione di gravità, quindi se il lavoratore li utilizza per altri scopi può essere sanzionato, rischiando anche il licenziamento.


 
I permessi spettanti possono essere frazionati anche a ore.

Quanti giorni di permessi Legge 104 spettano ai lavoratori part time?
Chi ha un contratto part time orizzontale, cioè chi lavora tutti i giorni, ma per un numero di ore inferiori all’orario giornaliero ordinario, ha ugualmente diritto a 3 giorni di permesso al mese.

In relazione a ogni giornata, ovviamente, le ore di permesso spettante sono di meno, così come sono di meno le ore lavorate: questa non è una discriminazione, considerando che il diritto non viene tolto, ma viene riproporzionato in base alla quantità del lavoro prestato.

Per quanto riguarda i lavoratori con part time verticale, cioè che prestano la propria attività soltanto per alcune giornate la settimana, o per alcuni periodi dell’anno, il calcolo dei permessi Legge 104 spettanti è differente.

Nella generalità dei casi, il numero dei giorni di permesso retribuito va ridimensionato in proporzione alle giornate di lavoro prestate, arrotondando.

Se, però, il dipendente presta servizio per oltre la metà delle giornate lavorative settimanali, ad esempio se lavora almeno 4 giorni su 6, i 3 giorni di permesso Legge 104 spettano per intero e non devono essere riproporzionati: lo ha chiarito la corte di Cassazione, con una recente sentenza, motivata dall’importanza degli interessi coinvolti e dall’esigenza di effettività di tutela del disabile.


I giorni di permesso Legge 104 vengono ridotti per malattia?
Le assenze per malattia del lavoratore non riducono, come abbiamo anticipato, le giornate di permessi Legge 104 spettanti nel mese. Questo, come chiarito dal ministero del Lavoro, perché le motivazioni alla base delle assenze rispondono ad esigenze di tutela differenti.

Lo stesso principio è applicabile anche ad altre assenze tutelate, come quelle per maternità obbligatoria o facoltativa, o per la fruizione di altri permessi o congedi come i permessi sindacali.

 
Si tratta di istituti con finalità differenti, in pratica di diritti diversi spettanti al lavoratore, che non possono essere limitati perché il dipendente decide di beneficiarne nello stesso mese.

Quando possono essere ridotti i permessi Legge 104?
Ci sono comunque dei casi in cui i permessi Legge 104 possono essere riproporzionati.

La prima ipotesi riguarda il lavoratore che non è referente unico per l’assistenza del familiare con handicap grave, ma presta assistenza al disabile saltuariamente, o solo per alcuni periodi in sostituzione dell’abituale fruitore dei permessi. In questi casi, al lavoratore che presta assistenza sporadicamente, spetta un giorno di permesso ogni 10 giorni di assistenza continuativa.


Peraltro, in questi casi il lavoratore “caregiver sostituto” deve presentare all’Inps e al proprio datore di lavoro una richiesta scritta che contenga una dichiarazione di responsabilità in cui siano attestati:

l’assistenza prestata al disabile;
il rapporto di parentela col disabile;
i periodi durante i quali è prestata l’assistenza;
i motivi che hanno imposto la sostituzione del familiare che presta assistenza abitualmente.
I permessi Legge 104 possono essere poi riproporzionati quando la richiesta di fruizione dei permessi viene presentata per la prima volta nel corso del mese.

Ad esempio, se il lavoratore richiede per la prima volta i permessi il giorno 19 del mese di aprile 2018, i permessi Legge 104 devono essere ridotti, ma solo in relazione alla mensilità di aprile 2018.