Nardino segna il passo

Naufragato il progetto per l'assistenza domiciliare. Associazioni all'attacco (Gazzetta del Mezzogiorno)

domenica 10 marzo 2013

Bitonto. 

BITONTO. Sulla carta, era il progetto che doveva trasformare l'ex ospedale di Riconto in centro di eccellenza per l'assistenza sanitaria domiciliare; nella realtà si è risolto tutto in un corso di formazione per infermieri. E il triste declino di «Nardino», progetto pilota per la formazione di personale medico, e soprattutto infermieristico, che avrebbe dovuto seguire a casa i pazienti cronici e gli anziani. Secondo le intenzioni della Asl di Bari, che a settembre scorso annunciò in pompa magna l'avvio delle attività, il progetto doveva garantire forme alternative di assistenza sanitaria in tutti i comuni che, con il piano della salute della regione, avevano perso l'ospedale. Ecco dunque la scelta di Bitonto, fra i territori più pesantemente penalizzati dalla scure sanitaria. A quasi 6 mesi dagli annunci, è arrivata nei giorni scorsi la denuncia della mancata attivazione del servizio a firma del comitato consultivo misto Asl Bari e distretto socio sanitario numero 3, che riunisce i comuni di Bitonto e di Palo, e delle consulte comunali bitontine del volontariato e degli anziani. Le associazioni di volontariato hanno rilevato: «la mancata attivazione. ovvero l'interruzione, delle prestazioni infermieriche  previsto dal progetto Nardino per il potenziamento dei servizi territoriali nelle aree soggette a dismissione ospedaliera».
 Semplice la storia del «caso» in questione. A settembre, un nucleo di infermieri, selezionali dall'Ares e dalla Asl, seguono un corso di formazione, della durata di una settimana circa, per acquisire il titolo di «care manager». Il «care manager», collaborando con il medico di famiglia e con il medico specialista avrebbe dovuto seguire a casa i malati cronici, oppure gli anziani. monitorando le condizioni fisiche del paziente. aiutandolo a prendersi cura di sé e a seguire i trattamenti sanitari in casa.

Nelle intenzioni. il «care manager» doveva essere la figura di integrazione fra il distretto socio sanitario e l'ospedale. A Bitonto erano previsti cinque «care manager» che avrebbero dovuto affiancare, per due anni, i medici di base e in parte ripagare per la perdita di reparti e specialisti.

I superinfermieri, però, non sono mai andati a domicilio e la integrazione fra ospedale e distretto è rimasta nel cassetto. 11 necessario accordo con i medici di famiglia, infatti, non è mai arrivato.

La sezione barese della federazione italiana medici di famiglia ha rilevato «diverse criticità»» sull'attivazione del progetto, prima di tutto: «la mancanza di uno specifico accordo regionale che definisca i tempi e le modalità per l'integrazione del progetto Nardino con le attività del medico di medicina generale». La tanto invocata collaborazione e integrazione fra l'ospedale e i servizi sul territorio, insomma, stenta ancora a decollare.

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