Enpam: pesano meno aumenti tasse

Credito d'imposta compensabile per intero

mercoledì 29 giugno 2016

Fonte: Doctor 33
Non solo bastano ma anche avanzano. Gli 80 milioni da ristorare nelle casse di enti previdenziali privati e fondi di previdenza complementare che nel 2015 hanno investito nell'economia reale il governo li ha e, con provvedimento del Direttore generale dell'Agenzia delle Entrate, ha deciso di erogarli: compenseranno al 100% gli investimenti fatti. Sull'F24 l'ente pensionistico potrà portare la somma investita in compensazione rispetto a quella dovuta a seguito dell'aumento della tassazione delle rendite previdenziali, inserendo il codice tributo 6867. Ricordiamo che con la Finanziaria 2015 il Governo Renzi ha innalzato l'imposizione agli enti di previdenza obbligatoria dal 20 al 26% e agli enti di previdenza complementare dall'11 al 20%. Ma ha anche istituito un parziale "contentino", questi enti nell'ambito dell'aggravio subito possono chiedere un credito d'imposta a condizione investano in attività finanziarie a medio-lungo termine per far crescere il paese: titoli di aziende italiane o dello spazio economico europeo operanti nelle infrastrutture (turismo, cultura, ambiente, acqua, ferrovie, porti, aeroporti, sanità, immobili, telecomunicazioni energia), da tenere almeno 5 anni. La buona notizia è che le 28 richieste di compensazione saranno soddisfatte integralmente. La cattiva è che degli 80 milioni di euro stanziati dal governo, dalle casse ne sono stati richiesti 38. L'Enpam nel solo 2015 ha realizzato investimenti per oltre 800 milioni di euro all'interno dell'area euro, ma di questi solamente 81 milioni rientrano nelle tipologie indicate dal decreto. «Così, a fronte di un aumento di tassazione che ha portato 17,2 milioni di euro in più nelle casse dell'erario e meno nel salvadanaio dei medici -comunica l'ente guidato da Alberto Oliveti - si è potuto chiedere un credito di imposta di circa 4,8 milioni di euro. Ora almeno c'è la certezza che sarà questa la somma effettivamente accreditata». Al flop del meccanismo del credito d'impresa, si aggiunge la doppia tassazione sul risparmio previdenziale. «il risparmio dei professionisti italiani viene tassato una prima volta quando produce un rendimento e una seconda quando viene loro restituito sotto forma di prestazione previdenziale. Nel solo 2015 l'Enpam ha subito una penalizzazione di 135 milioni di euro se si pensa che nel resto d'Europa il risparmio previdenziale è tassato una sola volta secondo il modello prevalente Esenzione-Esenzione-Tassazione (Eet) che lascia esenti le fasi di contribuzione e accumulo ma impone la tassazione sulle prestazioni, oppure con un  modello Tassazione-Esenzione-Esenzione (Tee), come in Germania o in Ungheria, dove viene tassata la contribuzione e poi gli investimenti e le pensioni sono esenti. Solo Danimarca e Svezia hanno un modello simile al nostro (Ett) - dice il presidente dell'Enpam, Alberto Oliveti  - ma a fronte di un sistema di welfare e protezioni sociali che qui ce lo scordiamo. Se la missione delle casse private è garantire previdenza e assistenza a tutti gli iscritti, non devono essere intaccati i mezzi per poterlo fare e il loro risparmio non può essere tassato come fosse un investimento speculativo».

Mauro Miserendino