La vaccinazione non è una pratica che si improvvisa, ma è un atto medico

NO alla proposta di creare un secondo polo vaccinale nelle farmacie

mercoledì 31 maggio 2017


MD DIGITAL di Francesco Gorbia : La vaccinazione è un atto medico che necessita di un'attenta valutazione della persona che ci si trova davanti; non si tratta di una meteora sganciata dalle condizioni generali di una persona, la vaccinazione si fonda su un'anamnesi accorta. Credo quindi che l'intenzione di praticare le vaccinazioni manifestata da altre categorie non trovi particolare accoglienza tra i medici proprio per questo: la vaccinazione non è una pratica che si può improvvisare: è un atto medico". Questa la risposta di Walter Marrocco, responsabile scientifico di Fimmg, alla proposta di Andrea Mandelli, vice presidente della Commissione Bilancio del Senato e presidente della Fofi; il senatore aveva avanzato l'ipotesi ("per evitare che si possa generare caos presso le strutture pubbliche") di creare un secondo polo di vaccinazioni nelle farmacie, "come avviene per esempio in Canada da parte di personale autorizzato e abilitato a fare le vaccinazioni". Marrocco non è convinto nemmeno del caos che molti prevedono nei prossimi mesi: "I medici chiedono rinforzi e credo sia corretto. Bisogna però intendersi su questi rinforzi, e penso che si possa interpretare la richiesta della categoria con la necessità di un corretto funzionamento della rete tra sistema sanitario nazionale, pediatri e medici di famiglia. In Italia, purtroppo, c'è da sperare che le norme trovino la strada dei decreti attuativi e che si concretizzi quanto è sulla carta. Personalmente non credo esista la necessità di vaccinare tutti i ragazzini entro l'inizio del prossimo anno scolastico; attendiamo le parole del Ministro che ha già annunciato una sorta di vademecum per orientare i protagonisti del mondo che ruota intorno alle vaccinazioni".
Il Consiglio dei Ministri, nella riunione dello scorso 19 maggio, ha dato il via libera al decreto-legge che introduce l'obbligo delle vaccinazioni per l'accesso alla scuola.Il provvedimento è volto a garantire in maniera omogenea sul territorio nazionale le attività dirette alla prevenzione, al contenimento e alla riduzione dei rischi per la salute pubblica, con particolare riferimento al mantenimento di adeguate condizioni di sicurezza epidemiologica in termini di profilassi e di copertura vaccinale, superando l'attuale frammentazione normativa."Il decreto è un atto positivo – commenta Marrocco –, in quanto le vaccinazioni riguardano sì i singoli individui, ma hanno ricadute sull'intera popolazione. Quindi l'appropriatezza nell'uso delle vaccinazioni non è solo un diritto, ma un preciso dovere".
I dati li fornisce la Simpios, Società scientifica per la prevenzione delle infezioni nelle organizzazioni sanitarie, che ha interpellato un campione dei professionisti della nostra sanità pubblica. Uno su tre "non ritiene certi i benefici dei vaccini e teme la possibilità di effetti avversi gravi dopo la vaccinazione". Gli effetti di questo scetticismo – che va detto non trova nessuna giustificazione scientifica – si vedono ad esempio nell'epidemia di morbillo, dove la parte dell'untore la spesso chi le malattie dovrebbe aiutare a debellarle anziché diffonderle: in Toscana nei primi due mesi del 2017 un caso di morbillo su tre si è verificato proprio tra gli operatori sanitari e nelle provincie di Pisa e Firenze la percentuale è persino del 50%.
Non si placano nemmeno le lotte dei genitori anti-vaccino. "A breve daremo istruzioni ai genitori e ai medici su come sottrarsi agli obblighi previsti dal decreto sulle vaccinazioni" annuncia il Codacons. L'associazione sta raccogliendo parecchie lettere di protesta di mamme che piuttosto che vaccinare il figlio stanno pensando di trasferirsi all'estero. Per questi motivi "l'integrazione dei servizi che devono prendere in carico le vaccinazioni è un tema centrale. Solo unendo le forze del sistema sanitario nazionale – soprattutto le banche dati vaccinazioni –, dei pediatri e dei medici di famiglia potremo dare messaggi univoci, forti e chiari alla popolazione. L'immunità di gregge è fondamentale, non ci troviamo ad affrontare gravi crisi, ma dobbiamo prevenire nel minor tempo possibile".