Torna la delibera dell'Aifa sull'equivalenza terapeutica

Ripropone quella, poi revocata, di due anni fa

venerdì 01 giugno 2018

Dott.Net

 Con l'obiettivo di assicurare "i Livelli essenziali di assistenza", è stata approvata dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) una determina che definisce i criteri di equivalenza terapeutica con cui le Regioni possono organizzare gare centralizzate di acquisto, mettendo in concorrenza tra loro farmaci basati su molecole differenti. Il testo, come si apprende FPress, il portale informativo di Federfarma Milano, di fatto ripropone una delibera di due anni che fa fu accolta da molte polemiche e alla fine revocata.

Allo scopo di ricavare risparmi superiori a quelli consentiti dall'equivalenza semplice tra generici, la determina 818 del 2018, così come quella del 2016, stabilisce che le Regioni possono richiedere alla Commissione tecnico-scientifica dell'Aifa un parere sull'equivalenza terapeutica tra principi attivi diversi a patto che siano soddisfatte alcune condizioni: i farmaci corrispondenti risultino in commercio da almeno 12 mesi, appartengano alla stessa Atc di IV livello, esistano studi che ne comprovano la medesima efficacia rispetto agli altri medicinali della stessa classe e infine abbiano indicazioni terapeutiche sovrapponibili. A lamentarsi, due anni fa, erano stati i medici di famiglia della Fimmg, per cui questo rischierebbe di condannare all'uscita dalla rimborsabilità Ssn circa tremila farmaci.