L'indennizzo per i danni da vaccinazioni obbligatorie vale anche per l'antinfluenzale

Andrea Alberto Moramarco (da QuotidianoEnti Locali)

martedì 14 aprile 2015

Fonte Sole24ore Sanità

Coloro che contraggono una malattia in seguito a vaccinazioni non obbligatorie, ma raccomandate o sollecitate dalle autorità sanitarie, come nel caso della vaccinazione antinfluenzale, hanno il diritto all’indennizzo previsto dalla legge 210/1992 sui danni provocati dalle vaccinazioni obbligatorie. Lo ha ricordato la Corte d’appello di Campobasso con la sentenza 200/2014.

Il caso. Lo sfortunato protagonista della vicenda è un signore con più di 65 anni che nel 2008 si era sottoposto a vaccinazione antinfluenzale in quanto soggetto a rischio per ragioni di età, così come raccomandato dalle linea guida della campagna promossa dalle autorità sanitarie. In seguito alla vaccinazione, l’anziano aveva contratto una malattia nota come “sindrome di Guillaine-Barrè” e perciò, citando in giudizio il ministero della Salute, aveva chiesto l’indennizzo di cui alla legge 210/1992 (Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati), previo accertamento dell’esistenza di un nesso causale tra vaccino e malattia contratta, dopo che la sua richiesta era stata respinta dall’Amministrazione sanitaria per carenza dei presupposti di legge, in quanto la vaccinazione antinfluenzale non era obbligatoria.

Il Tribunale aveva accolto la domanda ritenendo che seppur la legge 210/1992 si riferisca ad ipotesi di vaccinazione obbligatoria, deponevano in senso favorevole al ricorrente le pronunce della Corte costituzionale che hanno riconosciuto l'indennizzo per i casi di vaccini non obbligatori come l’epatite.

Le motivazioni. E la Corte d’appello conferma la decisione di primo grado richiamando altresì la sentenza della Consulta che nel 2012 ha ritenuto illegittima la legge 210/1992 nella parte in cui non riconosce il diritto all’indennizzo per le vittime di lesioni conseguenti a vaccinazioni non obbligatorie, ma che siano state raccomandate o anche solo sollecitate dalle autorità sanitarie, come appunto nel caso di vaccino antinfluenzale. I giudici sottolineano, infatti, che «il fondamento dell’indennizzo non va individuato nella obbligatorietà della vaccinazione, quanto nell’interesse della collettività», avendo lo Stato «il dovere solidaristico di non lasciare solo chi abbia corso un rischio, quello di subire lesioni conseguenti al vaccino, nell’interesse ed a tutela della salute della collettività». Escludere dall’indennizzo chi ha corso un rischio per perseguire un interesse collettivo, anche in assenza di costrizioni, «sarebbe assolutamente irragionevole ed incostituzionale».