Ambulanze mandate inutilmente: ecco perchè i cittadini aspettano

A Bari situazione assurda per via della doppia centrale, penalizzati gli interventi urgenti

martedì 07 novembre 2017

La Gazzetta del Mezzogiorno

«Le accuse indiscriminate che il direttore della centrale del 118 di Bari ha lanciato ai medici dell'emergenza sono inaccettabili. Una generalizzazione sbagliata: ha sparato nel mucchio, criminalizzando il personale medico territoriale». Nicola Gaballo, segretario provinciale barese della Fimmg emergenza territoriale, venerdì sarà in piazza con una rappresentanza dei 535 medici convenzionati che in Puglia operano sulle ambulanze. «Protestiamo perché si faccia chiarezza su una gestione bicefala dell'emergenza a Bari, ma anche per la scarsa sicurezza anche alla luce delle ultime aggressioni, ad esempio quella ai danni dell'equipe del 118 della Asl Taranto e della Asl Foggia, ma anche delle tantissime che interessano il personale della Asl Bari e che molto spesso passano sotto silenzio. Chiediamo che Emiliano intervenga in prima persona, restituisca il 118 alle sue funzioni originarie e garantisca il rispetto dei medici». Il riferimento del sindacato è a quanto accaduto a Bari. A ottobre il direttore della centrale operativa del 118, Gaetano Dipietro, ha scritto alla Asl e alla Regione segnalando una serie di generici comportamenti anomali («equipaggi fermi presso ristoranti o bracerie», «medici che rifiutano interventi in emergenza» e via andando) e scatenando proteste unanimi. «Vogliamo che sia fatta chiarezza anche per rispetto a tutto il personale che opera in maniera retta - è il commento di Gaballo, ma questa vicenda ha messo in evidenza il problema di fondo: la gestione bicefala dell'emergenza territoriale in provincia di Bari, ed è giusto che sia fatta chiarezza anche su questo». A Bari, per motivi «storici», il servizio di emergenza è gestito in condominio: la Asl si occupa delle ambulanze, il Policlinico della centrale operativa. Il contratto dei medici convenzionati dice che la competenza è dell'azienda territoriale, dunque a Bari (come a Foggia) dovrebbe passare tutto alla Asl. Nel frattempo, secondo il sindacato, il servizio non funziona. «Il cittadino non sa - accusa Gaballo -che le ambulanze vengono inviate per richieste di soccorso di ogni genere, da quelle gravi per cui noi esistiamo, a quelle più strampalate: "tremore dell'occhio", "mosca nell'orecchio", "paziente che perde aria da ieri", solo per citare alcune delle segnalazioni che mi giungono. Ovviamente utilizzare un mezzo di emergenza per un codice non grave lo sottrae all'intervento dai casi gravi. È per questo motivo che poi si maturano i minuti di ritardo lamentati dal cittadino, non certo per negligenze dei medici o dei reparti». Un problema antichissimo. «È stato sollevato tantissime volte ed è stato oggetto di discussione con il comitato permanente regionale per la medicina generale. Proprio oggi (ieri, ndr) ho inviato alla direzione generale della Asl una richiesta di trasferire la centrale operativa, così come previsto dal contratto». Ma non basta: in Puglia si continuano a utilizzare le ambulanze all'interno degli ospedali. «Molto spesso siamo costretti ad effettuare trasferimenti ospedalieri: per esempio ci chiamano per portare un paziente dalla cardiologia dell'ospedale di Altamura all'emodinamica del Miulli». Un compito che spetterebbe ai mezzi ospedalieri, ma che gli ospedali non svolgono perché costa (autista, medico in reperibilità...). «E anche in questo caso si sottraggono mezzi e personale agli interventi di emergenza, e i cittadini giustamente si lamentano per i ritardi».