Negli ospedali manca il sangue interventi sospesi al Policlinico

L'ondata di gelo ha scoraggiato i donatori - A positivo e O positivo i gruppi di cui c'è urgenza (Repubblica Bari)

giovedì 12 gennaio 2017

A NTONELLO CASSANO (Repubblica Bari)
Donatori rinchiusi in casa per il grande freddo, carenza di sangue nelle raccolte trasfusionali e ricoveri ordinari bloccati. Scene simili si vedono solo in agosto. La carenza di sangue in Puglia è drammatica. Mai tra dicembre e gennaio in regione c'è stato così poco sangue a disposizione. Tutta colpa del grande gelo e della neve di questi giorni che ha totalmente congelato la raccolta di sangue all'interno e all'esterno dei centri trasfusionali regionali. Un'emergenza che ha spinto Michele Scelsi, direttore del Crat (Coordinamento regionale per le attività trasfusionali) a segnalare prima l'emergenza al presidente della Regione, Michele Emiliano, che sui suoi canali social ha lanciato un appello alla raccolta di sangue, e poi a chiedere aiuto alle altre Regioni sulla bacheca nazionale di Sistra (Sistema informativo dei servizi trasfusionali) gestita dal Centro nazionale sangue. Su quella bacheca le varie regioni comunicano quotidianamente quanto sangue hanno a disposizione da distribuire eventualmente in altri territori, oppure di quanto sangue hanno bisogno. Da due giorni la Puglia ha inserito in bacheca la richiesta di 350 sacche di sangue di vari gruppi, in particolare O positivo e A positivo. Sacche che scarseggiano in tutti gli ospedali pugliesi, soprattutto nei più grandi, da Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo al Policlinico di Bari, dal Perrino di Brindisi al Vito Pazzi di Lecce fino al Santissima Annunziata di Taranto. Il Policlinico di Bari ha dovuto interrompere gli interventi chiururgici ordinari per garantire solo quelli di urgenza. Il problema in Puglia è stato causato soprattutto dalle nevicate di questi ultimi giorni che hanno cancellato decine di eventi di raccolta sangue in moltissimi paesi. Solo in provincia di Bari sono saltate una ventina di raccolte effettuate tramite le autoemoteche. Anche la raccolta di sangue all'interno dei centri trasfusionali è andata a vuoto. «Se si passa da una media di 15-20 donatori al giorno solo nel centro trasfusionale dell'ospedale San Paolo a due donatori al giorno, prima o poi le scorte finiscono» dice ancora Scelsi. Non a caso, solo una settimana fa la Puglia segnalava sulla bacheca nazionale la disponibilità di 230 sacche. Ora succede il contrario e purtroppo per il momento dalle altre regioni non è arrivato alcun aiuto, perché la carenza sangue è un problema nazionale. Se l'emergenza dovesse persistere si potrebbe così arrivare ad ampliare la misura già adottata dal Policlinico di bloccare tutti i ricoveri ordinari «ma fra sabato e domenica - prova a rassicurare il direttore del Crat - dovremmo riuscire a normalizzare la situazione». Intanto però c'è chi segnala che il sistema della raccolta del sangue vive perennemente in emergenza. Accade tutte le estati, quando i donatori diminuiscono, aumentano gli incidenti stradali e le sacche di sangue diventano rarità. È successo anche in occasione dell'incidente ferroviario sulla linea Andria-Barletta il 12 luglio scorso, quando i pugliesi risposero in massa alla richiesta di aiuto proveniente dagli ospedali. Ora però succede anche in inverno. «Noi nella Bat siamo autosufficienti perché andiamo a raccogliere sangue nei paesi - dice Ennio Peres, direttore del centro trasfusionale di Barletta - non a caso abbiamo dato parecchio sangue in tutti gli ospedali della Puglia. Ma l'emergenza si risolve con risorse umane ed economiche. Il sistema è tutto bloccato». Quanto alla carenza di personale, per esempio, rispetto a quelle che dovrebbero essere le dotazioni organiche dell' Asi Bari e del Policlinico, mancano almeno 15 medici trasfusionisti. In tutta la Regione le carenze dovrebbero aggirarsi attorno alle SO unità. C'è anche però chi segnala problemi burocratici. È quanto segnala Ruggero Fiore, presidente dell' Avis Puglia, l'associazione di volontariato che da sola raccoglie ogni anno 70mila sacche di sangue su un totale di 140mila circa: «Solo a dicembre scorso - segnala Fiore - la Regione ha licenziato la delibera che dà l'ok alla costituzione della Src, struttura regionale di coordinamento, adattandosi a un accordo Stato-Regioni del 2011. Ora auspichiamo che la Regione faccia investimenti concreti per rendere operativa questa struttura in grado di rispondere alle emergenze annuali»