Milillo (Fimmg): “La sanità ha bisogno di una revisione totale”

C’è un disagio diffuso. Essere medici oggi comporta dei problemi.

venerdì 17 ottobre 2014

16 OTT Quotidiano Sanità - “Nostro obiettivo è cercare di risolvere i problemi che fanno lavorare male i medici. C’è un disagio diffuso. Essere medici oggi comporta dei problemi. Si è insicuri del ruolo, c’è indeterminatezza e conflittualità, c’è il problema della responsabilità professionale per cui il medico viene visto alla stregua del guidatore ubriaco che investe e uccide qualcuno. Mentre noi anche se sbagliamo lo facciamo nel tentativo di curare”. Ha spiegato Giacomo Milillo segretario Fimmg. Altro elemento che Milillo ha sottolineato è “il rapporto con l’università e quindi la formazione”.
 
“Per me l’università è un problema – ha detto – perché non risponde alle vere esigenze della professione, la formazione non è adeguata a quello che serve al Ssn. La formazione continua ad essere tagliata a su misura a ciò che serve all’Università, magari sforniamo dei buoni ricercatori però servono anche medici adeguatamente formati.”
 
“La formazione va fatta sul campo magari sorvegliata dall’università. C’è poi l’assurdo economico di 10mila laureati l’anno, con tremila che andranno ad allungare le code. Questo significa che, andando avanti, dagli attuali 3 anni persi dopo la laurea arriveremo a 4/5 anni. La selezione ci vuole ma va trovato un criterio che funzioni”.

 
“La sanità e l’Italia – ha aggiunto il segretario Fimmg – hanno bisogno di una revisione totale. I medici sono portatori di alcune istanze che vogliamo affrontare insieme nell’interesse dei cittadini. Siamo un’organizzazione che cerca di portare avanti dei ragionamenti e anche degli interessi legittimi di una categoria professionale.
 
Infine Milillo ha chiarito che “l’Anaao manca nella fondazione perché non ci sono state le condizioni per potersi sedere ad un tavolo. Noi abbiamo avuto fretta di partire, abbiamo cercato di coinvolgerla ma sono mancate le occasioni. Le porte sono aperte a tutti i sindacati che condivideranno questo manifesto. La vera innovazione di questo cartello è che siamo partiti prima dai contenuti e poi abbiamo messo assieme le alleanze”