Registro italiano medici: la truffa continua ...

Ancora lettere, mail e fax ai medici. Non rispondere e denunciare alla GdF

martedì 10 marzo 2015

Fonte FIMMG Roma

E' una truffa da quasi 1000 euro ai danni di molti medici italiani, la guardia di Finanza nel 2013 ha anche arrestato i responsabili ma nonostante tutto in questi giorni continuano ad arrivare a sanitari italiani lettere con richieste di denaro, da parte del fantomatico  Registro Italiano Medici, stavolta via fax o via mail il cui testo potete trovare in fondo alla notizia assieme alla ricostruzione della storia.

Il tutto è iniziato nel Maggio 2010, quando molti Colleghi, tra psicologi, medici e odontoiatri, ricevettero una comunicazione via lettera da un "Registro Italiano dei Medici". La missiva arrivata  con Posta Target  sotto forma di una richiesta di "aggiornamento periodico di dati". Molti furono tratti in inganno pensando ad una comunicazione dell'ordine provinciale non accorgendosi che  compilando i campi indicati, formalmente si sarebbe sottoscritto  un ordine, per la cifra di € 957,00 + IVA, per un non precisato spazio pubblicitario, con rinnovo automatico annuale, salvo disdetta tramite raccomandata. La società   intestataria ha sede in Portogallo.

Anche l'Antitrust si è pronunciando classificando la cosa come promozione ingannevole vietando ancora la diffusione e multando la società di 100000 euro, alcuni ordini fecero esposti alla procura della Repubblica. e La FnomCeo ha invato nel 2011 una comunicazione in tal senso a tutti gli ordini

 Nel 2013 la Guardia di finanza ha arrestato i responsabili, ma nonostante tutto ancora giungono mail e fax,  consigliamo chi le ricevesse di recarsi presso il presidio di zona della Guardia di Finanza per denunciare il tutto indicando che nel 2013 sono stati operati gia' arresti per il medesimo reato, e NON rispondere ad alcuna lettera ne missiva proveniente da tale società.

LA MAIL CHE GIUNGE AI MEDICI

IL FAX CHE GIUNGE AI MEDICI

LA COMUNICAZIONE FNOMCeO e LA PRONUNCIA DELL'ANTITRUST

LA CRONISTORIA CON L'ARRESTO DEI RESPONSABILI


Altri articoli sull'argomento