Abolita la nota 40 sulla somatostatina. Giustini (Simg): Restano altre limitazioni

Da tempo la Mg ha aperto un "fronte" di richieste all'Aifa relativo ai piani terapeutici di patologie di grande impatto sociale

giovedì 03 novembre 2016

Doctor 33
 A decorrere dal 26 ottobre 2016 è stata abolita la nota 40 che riguardava la prescrizione, su diagnosi e piano terapeutico di strutture specialistiche, di farmaci (somatostatina e i suoi analoghi, octreotide e lanreotide) limitata a due condizioni: acromegalia e sindrome associata a tumori neuroendocrini. Lo stabilisce la determina Aifa 29/9/16 che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.250 del 25/10/16. Con il provvedimento in questione, i medicinali di cui alla nota 40 sono pertanto prescrivibili a carico del Servizio sanitario nazionale senza le limitazioni previste dalla nota stessa.
 
«L'abolizione della nota 40 è un fatto importante ma che riguarda un'area marginale della medicina generale (Mg)» dichiara Saffi Ettore Giustini, responsabile dell'Area Politiche del farmaco e sperimentazione farmacologica della Simg (Società italiana della medicina generale) «nel senso che i farmaci della nota 40 sono quasi esclusivamente specialistici». Vennero alla ribalta come fenomeno di massa, ricorda Giustini, in quanto inseriti nella cura Di Bella. «In sostanza» prosegue «quello che cambia ora è che non c'è più il piano terapeutico redatto dallo specialista e quindi decade la precondizione alla prescrivibilità in regime di rimborsabilità, dato che questi farmaci erano già in fascia A. Alla Mg ciò permette soltanto di snellire il primo passaggio burocratico per farmaci già da tempo circoscritti solo all'impiego specialistico, con indicazione specifica per pazienti con acromegalia oppure affetti dal complesso di sintomi legati ai tumori neuroendocrini che sono però estremamente rari. Dunque» ribadisce «viene abolito il piano terapeutico e una nota che però incidono a livello minimo sull'attività del medico di Mg (Mmg)».
 
Al contrario, ricorda Giustini, «la Mg ha aperto da molto tempo un "fronte" di richieste all'Aifa relativo ai piani terapeutici di patologie di grande impatto sociale quale il diabete e le patologie ostruttive respiratorie croniche come l'asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). In relazione alle incretine (specie i Glp1-a) nel primo caso e ai nuovi Lama (long acting muscarinic agonists) aclidinio e glicopirronio, nel secondo caso, da tempo chiediamo - se non l'abolizione del piano terapeutico - che anche a noi sia consentito di compilarlo, in modo tale che se le Asl e le Regioni intendono controllare la bontà del processo prescrittivo lo possono fare». Le incretine sono ancora in piano terapeutico dopo 8-9 anni dalla loro immissione in commercio e ciò, secondo Giustini, costituisce un problema non solo culturale ed economico ma anche scientifico. «Questi farmaci vanno dati il prima possibile insieme alla metformina, a volte poco tollerata, in modo da preservare il più possibile le beta-cellule. Se somministrati dopo 5 o 10 anni dalla diagnosi mantengono la loro importanza che però è molto limitata rispetto all'inizio della malattia. Quindi c'è un razionale per un ampliamento della possibilità prescrittiva». Ancora più rilevante è la rivendicazione parlando di asma e soprattutto di Bpco, patologia che ha una prevalenza del 5-6% nella popolazione generale. «I nuovi farmaci probabilmente non sono molto più efficaci rispetto ai precedenti però costano meno, e non di poco» prosegue Giustini. «Il fatto che i Mmg facciano diagnosi essenzialmente sui sintomi più che sull'esame funzionale non è un buon motivo per consentire solo la prescrizione specialistica con piano terapeutico. Sarebbe invece più opportuno incentivare dal punto di vista culturale e professionale i medici di famiglia a percorrere un buon processo di cura basato sull'inclusione della spirometria tra i primi esami da richiedere per i suoi pazienti in caso di sospetto di Bpco».
 
Arturo Zenorini

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