Asl tra scandali e sprechi Cantone scrive a Vendola

«La Regione dica come combatte la corruzione» Al via la centrale appalti: stop alle gare singole

mercoledì 20 agosto 2014

Corruzione, Cantone chiama la Puglia

Secondo una ricerca dell'lspe, il sistema sanitario pugliese è quartultimo in Italia su una serie di indicatori di qualità ed efficienza

Il commissario nazionale scrive alla Regione: diteci cosa state facendo nelle Asl   MASSIMILIANO SCAGLIARCI (Gazzetta del Mezzogiorno)
 BARI. L'Autorità nazionale anticorruzione mette nel mirino le aziende sanitarie pugliesi. Non è tanto l'effetto degli ultimi scandali, quanto l'intenzione di analizzare le procedure utilizzate per l'assegnazione degli appalti. Ed è per questo che il presidente dell'Anac, il magistrato Raffaele Cantone, ha chiesto informazioni alla Regione: vuole sapere cosa è stato fatto - sia in funzione preventiva che in reazione alle tante indagini degli ultimi anni - per adeguare l'organizzazione pugliese ai migliori standard nazionali. Poco prima delle ferie, insomma, Cantone ha dato i compiti per le vacanze.

La Regione dovrà fornire una relazione sulla base dell'analisi del rischio corruzione nelle aziende sanitarie contenuta nel libro bianco dell'lspe (l'Istituto per la promozione dell'etica in sanità). Si tratta di un lavoro scientifico da cui la Puglia esce, se non con le ossa rotte, almeno molto ammaccata: dal 2010 al 2012 risulta quartultima (su 20) per le performance del sistema, sulla base di sei indicatori statistici in cui si piazza sotto le medie nazionali, ed è portata ad esempio (negativo) sulla base delle risultanze delle indagini della Procura di Bari sull'ingerenza della politica nelle nomine e negli appalti. n tema centrale sono i modelli organizzativi del sistema sanitario, che devono essere adeguati sia ai profili di rischio (ad esempio: le situazioni in cui un funzionario può sentirsi autorizzato a chiedere soldi in cambio di un provvedimento di liquidazione), sia ai reati che possono comportare la responsabilità della Asl.

 In buona sostanza, si tratta di definire procedure operative che facciano emergere - ad esempio - le richieste di acquisti urgenti o di materiali infungibili (l'esempio sono le famose protesi ortopediche vendute dalle società del faccendiere Gianpaolo Tarantini), che avvengono senza gara d'appalto e dunque sono più a rischio. Altro obiettivo è arrivare a un modello sanitario integrato come quello di Lombardia e Veneto, dove le Asl sono fortemente interconnesse tra loro, collaborano alla gestione del sistema e si sottopongono al reciproco controllo incrociato su forniture di beni e servizi: è dunque più difficile che si creino sacche di inefficienza o - peggio - che emergano fenomeni cor-ruttivi. La Puglia (si veda l'articolo a destra) ha puntato tutto sulla centrale unica degli acquisti, che svolgerà le gare di appalto in nome e per conto delle aziende del sistema sanitario: aggregando e concentrando gli acquisti, la Regione spera da un lato di risparmiare e dall'altro di poter tenere sotto controllo le forniture.

È una scelta che va nella direzione giusta, come spiega lo studio Ispe: «Le Regioni che hanno investito -correttamente - risorse per gestioni più efficienti tendono ad aumentare il controllo sulla spesa pubblica, a centralizzare i sistemi di controllo e di acquisto, anche promuovendo il confronto competitivo, riducendo quindi le opportunità di corruzione». Ma si tratta di un processo appena avviato, che potrebbe richiedere mesi se non anni. Nelle aziende sanitarie pugliesi, però, sul fronte dell'adeguamento organizzativo c'è una situazione a macchia di leopardo. Stesso discorso sulla trasparenza, perché non tutte le Asl rispettano le norme sulla pubblicità degli atti (nessuna si è ad esempio ancora adeguata alle nuove norme nazionali, che prevedono la pubblicazione su Internet delle situazioni patrimoniali dei manager). Prima di Ferragosto la Regione ha girato la richiesta di Cantone ai responsabili anticorruzione delle singole Asl, che dovranno fornire una risposta precisa: è probabile che l'Anac predisponga nei prossimi me- si un rapporto nazionale sul settore sanitario.