Medici evasori? Statistiche tradiscono timido calo ma agli ordini non arrivano segnalazioni

Intervista al dott. Filippo Anelli

mercoledì 15 ottobre 2014

(Doctor 33) È possibile che, almeno in alcuni settori, l’evasione fiscale tra medici e odontoiatri sia in calo. Nell’intramoenia i controlli sono ormai capillari, e ciò ha sensibilizzato i comportamenti. Ma sono tante, troppe 28-30 mila denunce da parte di italiani che, cercando cure, hanno trovato evasori (anche se ogni professionista in teoria può esser stato interessato da più segnalazioni)». Il presidente dell’Ordine dei Medici di Bari Filippo Anelli commenta la statistica al 10 ottobre scorso resa nota dal sito evasori.info: i dati registrati dal 2012 rilevano 1.055.000 segnalazioni per un valore complessivo evaso pari a circa 165 milioni (circa 160 euro a segnalazione in media).

Di questo totale il 35% è evaso da studi legali, avvocati e notai, seguiti da medici e dentisti la cui evasione ammonta a un 7,5% della torta, un valore teorico di circa 11 milioni: non poco se si pensa che l’abusivismo in termini di evasione è stimato in complessivi 80 milioni di euro. Seguono ristoranti (6% del totale) agenzie immobiliari (5,6%) e, con il 5% ciascuno, bar e servizi alla persona che invece, come ricorrenza della “marachella”, spiccano: i bar sono segnalati in ben il 33% dei casi, seguiti a distanza da ristoranti (12,2%) alimentari (10%) servizi alla persona (9,2%), ambulanti (4,2). I camici non arrivano al 3%, ma nel Rapporto 2012 Eures oltre un intervistato su tre dei 1225 cittadini sondati rilevò evasione tra di essi sottolineando come i comportamenti più frequenti fossero la mancata emissione della fattura (14,8% di segnalazioni per entrambe le categorie) seguita dalla ricevuta per un corrispettivo inferiore (6% dei dentisti e 5,5% dei medici) e dalla fattura con compenso aumentato (3% di segnalazioni sui medici). Anelli in questi anni ha invitato i cittadini a denunciare all’ordine i medici evasori, «ma non ho ricevuto una sola segnalazione, malgrado avessi dichiarato che avrei perseguito i colleghi e malgrado gli sforzi del nostro Ordine.

Abbiamo istituito una Scuola di etica pubblica alla quale si sono avvicinati 300 iscritti. Siamo in tanti a ribadire che “non si può essere medici se non si è da prima bravissimi cittadini”, ma di fronte a questi fenomeni l’Omceo forse è visto come una corporazione e ciò deve farci riflettere». Il presidente barese rimarca che «non solo nella mia realtà, ma un po’ dappertutto, fanno da deterrente all’evasione in ospedale sia l’avvio delle reti per registrare le prestazioni in intramoenia sia la gravità del reato di non fatturare, che implica non solo evasione ma anche truffa ai danni del Ssn per via dei mancati introiti dell’azienda. Ma rilevo anche crescente sensibilità, e quest’anno l’Omceo Bari ha appena varato l’ennesima campagna con manifesti 6x3 per far capire che il medico è al fianco del cittadino nel rivendicare libertà di cura e diritto alla salute e alla prestazione».

Mauro Miserendino