Ordine di Lecce: dottoressa di guardia medica vittima di tentato stupro

Ordine si costituirà in giudizio “Per difendere non solo la Collega -scrive- ma la dignità di noi tutti

giovedì 08 marzo 2018

ADNKronos

Tentativo di stupro ai danni di una dottoressa di guardia medica a Lecce. "Proprio oggi, 8 marzo, giornata dedicata alla celebrazione della donna, siamo costretti a registrare la notizia di una nuova aggressione a una collega di guardia medica che, in provincia di Lecce, avrebbe subito un tentativo di violenza sessuale da parte di un paziente dal quale si era recata per effettuare una visita domiciliare". A denunciare l'accaduto è Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), che ha voluto far arrivare, attraverso il presidente dell'Ordine dei medici di Lecce, Donato De Giorgi, la vicinanza della Fnomceo "alla collega, all'Ordine, ai medici tutti".

"Ogni volta che un medico è aggredito - continua Anelli - è come se fossero colpiti tutti i medici, come se fosse ferita l'intera professione. Di più, ogni volta è come se il Servizio sanitario nazionale fosse attaccato, disgregato un pezzo alla volta. Cosa farà ora questa collega? Con quale serenità potrà accogliere un paziente che bussa alla porta di un presidio non sicuro, che la chiama nella notte in un luogo isolato? Ogni volta che un paziente aggredisce un medico, altri pazienti ne faranno le spese, e riceveranno cure meno adeguate, più frettolose, magari a distanza. Per questo diciamo che chi aggredisce un medico aggredisce se stesso, e tutti noi".

"Il prossimo martedì 13 marzo, alle 12 al ministero della Salute, si insedierà finalmente l'Osservatorio nazionale sulla violenza degli operatori sanitari - afferma ancora Anelli -. Facciamo appello al ministro Beatrice Lorenzin affinché riferisca in Osservatorio e coordini con il presidente Emiliano un programma di interventi finalizzato alla risoluzione definitiva del problema. L'aggressione è solo la punta dell'iceberg di una situazione generalizzata, nella Regione Puglia ma anche in altre Regioni, che porta le colleghe ad avere paura, tanto da pensare di autotassarsi per finanziare un bodyguard che le accompagni nei turni. Questo, però, significherebbe rinunciare allo stipendio, e fare i turni di guardia medica gratis o addirittura rimettendoci".

"Lo abbiamo detto proprio ieri: il 70% degli episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari è contro professioniste donne - conclude Anelli -. Per noi, però, nessun medico sarà mai un numero, nessuna violenza sarà mai un episodio da mettere in conto, nessun otto marzo sarà solo una data simbolica. L'8 marzo nasce per celebrare i diritti delle donne e nasce collegata a un incidente sul lavoro che coinvolge le donne: ecco, nessuna violenza, per noi, può essere considerata come 'incidente sul lavoro', come un rischio ineluttabile da mettere in conto. È necessaria una rete sistematica di prevenzione, sul modello del risk management delle cure, e, nell'immediato, la messa in sicurezza di tutti i nostri medici, primi tra tutti i colleghi e le colleghe che operano in zone di frontiera e di disagio territoriale e sociale".

TRNews

SUD SALENTO – I fatti si sarebbero svolti qualche notte fa, durante un turno di guardia medica in un comune del sud Salento: una dottoressa avrebbe subito un tentativo di stupro da parte di un paziente. A darne notizia è l’Ordine dei Medici della provincia di Lecce. La donna avrebbe raggiunto l’abitazione di un uomo per una visita domiciliare, prestazione prevista in casi di urgenza. Arrivata a destinazione, il paziente avrebbe tentato di abusare di lei. La dottoressa è scappata via e, per pudore, fino a poche ore fa non aveva denunciato il fatto. Ora ha deciso di riferire tutto all’Ordine dei Medici che, con ogni probabilità, presenterà denuncia formale alle forze dell’ordine. Il presidente Donato De Giorgi sarà dalla collega domani mattina per manifestarle solidarietà e decidere come procedere, ma ha già deciso che l’Ordine si costituirà in giudizio “Per difendere non solo la Collega -scrive- ma la dignità di noi tutti. Ancora una volta siamo costretti a denunciare un atto di gravissima e squallida violenza. Ormai è un’emergenza. Siamo stanchi -continua- Vogliamo accogliere con solidarietà e professionalità i nostri pazienti, non averne paura”.