Abilitazione, in vigore nuovo esame con tirocinio pre-laurea e quesiti nuovi di zecca

Vecchio esame di stato addio, dal luglio 2019 il Decreto numero 58 del 9 maggio 2018,è in vigore da sabato 16 giugno

venerdì 15 giugno 2018

Doctor 33

Vecchio esame di stato addio, dal luglio 2019 il Decreto del ministero dell'Istruzione numero 58 del 9 maggio 2018, in vigore da sabato 16 giugno, relativo a Medicina e Chirurgia, manda in soffitta il decreto 445 del 2001 e consente più sessioni di abilitazione e soprattutto la possibilità di fare il tirocinio durante il pre-laurea. Il tirocinio - Fermo restando che all'esame di stato di restano ammessi i soli laureati, la prova non si può sostenere comunque prima di laurearsi. Invece, il tirocinio di tre mesi si può svolgere durante il corso di studi ma non si potrà iniziare prima del 5° anno. I tre mesi possono anche non essere svolti consecutivamente. La struttura del percorso di tirocinio resta quella del vecchio decreto 445/2001: un mese in area chirurgica, uno in area medica e il terzo, da effettuare non prima del 6° anno, nello studio di un medico di famiglia individuato con requisiti indicati da convenzioni tra Ordini dei medici provinciali ed atenei. Il tirocinio offre 60 crediti formativi e concorre a raggiungere le 5500 ore di didattica necessarie. Lo studente avrà un libretto-diario da riempire con le attività svolte e con le valutazioni dei docenti. 

Abilitazione - L'esame di Stato si potrà sostenere non più due volte l'anno ma tre: a marzo, luglio e novembre. Potrà essere svolto anche con strumenti telematici. La prova scritta sarà unica con una batteria di 200 quesiti a risposta multipla, di cui 50 sulle competenze mediche di base applicate alla pratica professionale e 150 di problem solving e deontologia. Nella prova come prevista attualmente ci sono 90 domande "teoriche" e 90 di "medicina pratica" e deontologia, si devono fare 60 punti ad ogni set. Da luglio 2019 invece si supererà l'esame con almeno 130 punti. In caso di insuccesso, si ripeterà la sessione successiva. I quesiti saranno costruiti da una commissione ministeriale ad hoc formata da due ordinari, due associati e quattro di emanazione Fnomceo -qui nulla cambia- e non saranno più estratti dalle 5 mila dell'archivio pubblico, che spesso in passato sono state impugnate. I punteggi restano basati sull'impianto attuale del decreto 445: ad ogni risposta esatta arriva un punto, chi non dà risposte prende zero punti, chi ne dà errate è penalizzato e perde 0,25 punti; il MiUr proponeva di parificare la risposta non data a quella errata (stile prove "invalsi") ma il consiglio di stato ha detto no. 

Soluzione condivisa - Il decreto Mi Ur dovrebbe dunque venire incontro alle richieste di docenti e studenti. Il MiUr oltre al consiglio di Stato ha sentito, per redigerlo, il Consiglio Universitario Nazionale, la CNSU con i rappresentanti degli studenti, e la Federazione degli ordini (che, come gli studenti, ha proposto l'aumento delle sessioni). Chi non completasse il tirocinio perché assorbito da altre lezioni prioritarie avrà comunque delle chance di abilitarsi. Per due anni infatti - entro il 16 giugno 2020 - potrà essere ammesso all'esame di Stato secondo le vecchie regole, sostenendo il praticantato post- laurea. 

Mauro Miserendino