Alzheimer, stop farmaci. I pazienti sono in rivolta

In provincia di Lecce introvabile la rivastigmina generica. Pazienti costretti a un ticket di 50 €

venerdì 04 aprile 2014

di Flavia Serravezza (La Gazzetta del Mezzogiorno)

LECCE - Medicine per l’Alzheimer introvabili nelle farmacie salentine. A lanciare l’«sos» è il Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, che ha raccolto decine di segnalazioni in tutta la provincia. Il problema è serio, perché dal 18 marzo il farmaco «Exelon» (in cerotti e in compresse), fino ad allora acquistabile dai malati affetti da demenza con un euro di ticket e dispensato dal Servizio sanitario regionale, è stato sostituito con il generico «Rivastigmina Teva». Il paradosso, però, è che nelle farmacie locali il generico non si trova e nemmeno i fornitori ne sono provvisti. Accade quindi che gli stessi malati sono costretti a pagare in media 50 euro di ticket per acquistare l’Exelon.

Poichè si tratta di farmaci importanti per la loro sopravvivenza, è impensabile, dicono dal Tribunale per i diritti del malato, che in questo periodo di forte crisi qualcuno possa permettersi di pagare 50 euro un medicinale. Per queste ragioni, il presidente regionale del Tdm-Cittadinanzattiva Anna Maria De Filippi ha inviato la denuncia a tutte le autorità competenti: dal presidente della Regione Nichi Vendola all’assessore al Welfare Elena Gentile, dalla direzione generale della Asl di Lecce al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, senza trascurare il presidente provinciale di Federfarma Lecce Francesca Conchiglia.

«Il Tdm - spiega De Filippi - ha preso in esame la situazione circa l’indisponibilità di questo farmaco cercando di individuare le cause al fine di risolvere situazioni del genere, connesse alla mancanza di farmaci così importanti per la sopravvivenza dei malati. Sicuramente ogni cittadino ha il diritto ad avere dal Servizio sanitario la certezza del trattamento nel tempo e nello spazio, a prescindere dal soggetto erogatore e a non essere vittima di effetti organizzativi, di cambi repentini delle norme, della discrezionalità di “qualcuno”, di differenze di trattamento a seconda della collocazione geografica: non è possibile che i cittadini vivano in situazione di costante incertezza circa i propri diritti nell’ambito delle prestazioni sanitarie e farmaceutiche».

Pertanto, De Filippi, invita le autorità competenti «a risolvere immediatamente questa ingiustizia in modo da permettere ai malati di potersi curare».

In particolare, chiede un intervento dell’Agenzia del farmaco Aifa e di Federfarma Lecce, «affinché le farmacie si approvvigionino del farmaco generico». All’assessore regionale al Welfare, invece, chiede in alternativa di «erogare l’Exelon com’era prima, ossia al costo di un euro di ticket».

«Ci facciamo portavoce del grido di dolore di tutti i malati affetti da tali patologie - sottolinea ancora il presidente regionale del Tdm - e chiediamo che non siano abbandonati a se stessi e che le famiglie possano trovare risposte ai loro diritti». Infine, evidenzia: «Nonostante gli operatori sanitari dei centri specializzati di riferimento si dedichino con abnegazione a questi malati, continuiamo ad assistere a lunghe liste d’attesa e ad un abbandono da parte del sistema socio-sanitario».