Certificati malattia e ricettari Ssn, ospedalieri replicano a Mmg: ci manca personale

Gli ospedalieri "Siamo partiti più tardi rispetto alla medicina del territorio e i programmi sono lenti."

venerdì 28 ottobre 2016

DOCTOR 33: «I medici ospedalieri redigono pochi certificati di malattia Inps?  Vero, ed è altrettanto vero che in molte realtà redigere quei certificati prende tempo, e quel tempo richiede unità di personale in più. Quanto all'accusa di prescrivere su ricettario bianco, invece sono d'accordo con i Mmg, tutti i medici ospedalieri hanno il ricettario e spesso la mancanza non è scusabile». Maria Adelina Ricciardelli past president della Fimeuc, la Federazione di sindacati e associazioni che rappresenta i medici dell'emergenza (e ora è guidata da Giovanna Esposito), replica alle accuse dei medici di famiglia che dalla Lombardia al Sud lamentano certificati di malattia negati in pronto soccorso, e ricette non solo scritte né a mano né su ricettari del servizio sanitario: i pazienti devono recarsi nello studio del curante, sul territorio per le inefficienze dell'ospedale, e Pierluigi Bartoletti vicesegretario Fimmg in una lettera ha sottolineato ai pazienti che devono imporsi con le direzioni sanitarie per avere l'impegnativa "rossa" per farmaci ed esami dall'ospedale.  
Sui certificati Inps, Ricciardelli valuta che ancora molte realtà «sono al 50-60% della potenzialità. Siamo partiti più tardi rispetto alla medicina del territorio e i programmi sono lenti. Da noi a Ferrara non è possibile caricare le generalità del paziente dalla pagina Inps, si carica il modulo e si scrivono i dati anagrafici ex novo, a differenza di quanto avviene per i certificati Inail. In due casi è accaduto anche a me che il tempo per caricare la pagina superasse quanto tollerabile con i pazienti in fila in attesa e ho rinviato l'utente altrove. I medici di famiglia a Ferrara hanno chiesto l'adeguamento informatico al Direttore Sanitario. Tuttavia il tempo che impieghiamo a redigere un certificato è più che sul territorio, ed è sottratto all'assistenza. Per i medici di pronto soccorso i turni sono costituiti da visite di 26' medi nei ps di I livello e di 28' nei Dea, ma questi minuti non comprendono il tempo per la certificazione che spesso ben supera i 5'. A fine giornata il carico è tale che richiede mezza unità in più, ma non è prevista negli organici».
Per quanto riguarda le ricette invece i Mmg hanno ragione, «troppo spesso si "consigliano" accertamenti nel referto di ps e non si prescrivono, e lo stesso si verifica nei reparti. Al ps di Ferrara le prescrizioni si fanno sul ricettario Ssr ma a penna. In alcuni reparti si sperimenta la de materializzazione, ma qualche collega "sgarra", senza scuse, e la cosa ci viene fatta notare. Peraltro, in passato i Mmg non erano valutati sul costo della prescrizione, oggi sì. In realtà nelle nostre corsie la de materializzazione sarebbe un vantaggio, potremmo vedere le notizie sul paziente che i medici di famiglia hanno inserito e avvantaggiarci nei tempi e nei criteri di cura. Abbiamo tutto l'interesse a che il processo si perfezioni e stiamo spingendo anche noi». A che punto siamo? «Da Asl ad Asl le cose cambiano, forse è proprio l'informatica il terreno dove lo stato dovrebbe intervenire per uniformare standard delle singole regioni in sanità».
Bartoletti di Fimmg chiede a chi si vede negata una ricetta Ssn di rivolgersi alla direzione sanitaria? «Se si tratta del comportamento di un singolo ha ragione, la sua indicazione è efficace. Ma il grosso degli afflussi in Ps si verifica in orari in cui il direttore sanitario non c'è, gli uffici sono chiusi, se una ricetta non si può compilare - ma ripeto, ognuno di noi dovrebbe avere il ricettario - non c'è rimedio, al massimo si può invitare il paziente a tornare l'indomani, anche per protestare. Ma domani è un altro giorno e il paziente taglia la testa al toro andando dal suo medico di famiglia, sia per la ricetta sia per il certificato...».

Mauro Miserendino