Equivalenza terapeutica, Fimmg: su gare d'acquisto norma inaccettabile

Si rischia il pagamento di centinaia di farmaci ora concedibili. La protesta FIMMG

lunedì 23 maggio 2016

La determina Aifa sulle gare per farmaci equivalenti dello scorso 31 marzo mette a rischio «taglio alla rimborsabilità per circa 1.500 specialità medicinali». A lanciare l'allarme una nota FImmg che fa riferimento alla determina 458 che indica alle Regioni come procedere alle gare di acquisto per farmaci considerati "terapeuticamente equivalenti".

Gare che, sottolinea la nota Fimmg, «potrebbero diventare generalizzate, consentendo di acquistare, al miglior prezzo, un prodotto ed escludendo tutti gli altri che rientrano in quella che, tecnicamente, si chiama "classificazione ATC di 4° livello"».

Al quarto livello appartengono gli Antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (Ssri), che, continua la nota, «raggruppano circa 38 medicinali diversi con 7 molecole diverse, dalla Sertralina (Zoloft, Tatig, Tralisen) all'Escitalopram (Cipralex, Entact). E tra questi uno solo, quello che batterà all'asta il prezzo più basso, resterà mutuabile».

«Tra il farmaco che avrà battuto il prezzo più basso e quelli che verranno invece esclusi dalla rimborsabilità sembra non ci siano differenze, invece il danno per gli assistiti ci sarà eccome», mette in guardia il Segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo. «Premesso che questa delle gare per equivalenza terapeutica sarebbe un'anomalia tutta italiana nel panorama europeo, non si può dire che ai farmaci è sufficiente appartenere alla medesima classe ATC per avere la medesima efficacia sul singolo paziente, che risponde in modo diverso già se ingerisce la stessa molecola in bustine anziché in pillole, figuriamoci se poi il principio attivo è proprio diverso. Inoltre» prosegue Milillo «manca nella determina Aifa qualunque tutela per l'assistito sulla continuità terapeutica, visto che il paziente nell'ambito di un medesimo percorso assistenziale potrebbe essere costretto ad usare un anno un farmaco e quello successivo un altro, che casomai si è aggiudicato la gara. E poi quando si parla solo di stessa via di somministrazione significa che la forma, ossia bustine piuttosto che pillole, potrebbe essere differente, in barba alla tollerabilità del paziente.

Il fatto che si indichino le gare di farmaci ospedalieri e a distribuzione diretta come principale scopo della determina Aifa» rimarca il Segretario della Fimmg «non esclude poi che il criterio dell'equivalenza terapeutica possa venire esteso anche alle altre migliaia di prodotti venduti normalmente in farmacia».

Ma già così, informa il Centro studi della Fimmg, la stretta minaccia di escludere dalla rimborsabilità ben oltre la metà dei 2.700 medicinali oggi mutuabili e ad esclusivo uso ospedaliero o a distribuzione diretta.

La determina Aifa prevede infatti che per ogni classe di farmaci la quota da mettere all'asta non possa superare l'80%. «Questo comporterà in pratica che un medicinale a prezzo più basso resterà mutuabile, mentre tutti quelli cosiddetti ad equivalenza terapeutica diventeranno a totale carico degli assistiti. Esenti compresi», chiarisce Milillo. 

«Il fatto poi si dica che è comunque garantita la libertà prescrittiva del singolo medico, è solo uno specchietto per le allodole, visto che lo stesso medico dovrebbe motivare per iscritto perché si richiede la somministrazione di un altro farmaco non acquistato dalla Regione, rischiando sanzioni e richiami, come le esperienze passate insegnano». «Capisco la preoccupazione per il miliardo e 600 milioni di sforamento della spesa per i farmaci ospedalieri, è vero che le gare per farmaci terapeuticamente equivalenti sono previste dalla legge 95 del 2012, ma resta il fatto» aggiunge Milillo «che si tratta di una norma inaccettabile, che toglie qualsiasi autonomia prescrittiva ai medici e tratta i pazienti come un gregge. Proprio mentre la ricerca scientifica punta verso terapie sempre più personalizzate».

«Il provvedimento -spiega il segretario nazionale del sindacato dei medici di medicina generale Fimmg, Giacomo Milillo- è stato ora sospeso per 90 giorni, rinnovabili una sola volta da una nuova determina della stessa Aifa, ma l'allarme resta alto visto il pressing delle Regioni. Per questo chiediamo un incontro al Presidente dell'Aifa, Mario Melazzini, al quale chiederemo di ritirare in toto la Determina sulla gare per farmaci equivalenti». «E quella -prosegue- sarà l'occasione per sollecitare anche l'avvio della sperimentazione che avrebbe dovuto consentire a 2.400 medici di famiglia di prescrivere i medicinali sottoposti a piano terapeutico, che costringono oggi i pazienti a una corsa ad ostacoli per ottenere la prescrizione, con tanto di pagamento del ticket per la visita dello specialista, unico autorizzato al momento a prescrivere". "Inerzie -conclude Milillo- che stanno creando gravi disagi agli assistiti e che limitano l'autonomia prescrittiva del medico».