Aiuto ai pronto soccorso Il ricorso al 118 contestato dai medici di famiglia

Proposta in forma sperimentale la collaborazione dei sanitari attualmente utilizzati nelle emergenze

martedì 27 febbraio 2018

Il Quotidiano di Brindisi

Un nuovo fronte si è aperto all'interno del complesso processo di rimodulazione del sistema sanitario locale e riguarda quella terra di mezzo che sta tra il pronto soccorso dell'ospedale e il territorio. La locale struttura della Fimmg, la federazione italiana dei medici di medicina generale, infatti, ha contestato la proposta avanzata dal direttore della centrale operativa del 118 di Brindisi che vorrebbe costituire all'interno dell'Asl, anche se solo in via sperimentale, un team di valutazione rapida territoriale da affidare ai medici del 118 e che dovrebbe trovare posto nei pronto soccorso delle strutture della stessa azienda. «Non riusciamo a capire la funzionalità di questo team in ospedale se poi si chiama "team di valutazione territoriale" - afferma il segretario provinciale della Fimmg, Donato Monopoli - Quali dovrebbero essere i compiti di questa struttura all'interno dell'organizzazione dei pronto soccorso? Quello di fare Triage? Quello di trattare i codici con priorità inferiore all'interno dei pronto soccorso? 1 medici del 118 hanno il compito di gestire le emergenze/urgenze sul territorio: questa proposta porterebbe a sguarnire il territorio di una presenza costante e capillare e lascerebbe senza assistenza medica interi territori dell'Asl brindisina». Secondo i medici di medicina generale, quindi, un nuovo soggetto da affiancare al pronto soccorso, all'interno del pronto soccorso stesso, non ha motivo di esistere e, anzi, potrebbe risultare dannoso poiché si rischierebbe, visto che la gestione di questo team dovrebbe essere affidata ai medici del 118, di lasciare scoperte ampie porzioni di territorio che non potrebbero contare su un servizio di emergenza/urgenza immediatamente pronto e reattivo. «Esiste una struttura già validata, quella dei Ppit, i punti di primi intervento territoriali, che trattano i codici minori in loco, oppure stabilizzano i codici a gravità maggiore prima di inviarli verso i pronto soccorso degli ospedali. Su queste strutture siamo disposti a ragionare e a trovare delle soluzioni». I medici di medicina generale, quindi, rilanciano la discussione, affermando che la soluzione al problema già esiste a patto che siano chiari compiti e campi d'intervento di ognuno. Insomma, basta che tutti sappiano cosa fare e quando agire. «Bisogna giocare a carte scoperte - incalzano dalla Fimmg - o si decide di mantenere gli attuali Ppi, anche se funzionalmente e strutturalmente sotto la gestione organizzative del 118, trasformandoli in Ppit e affermare, senza giri di parole, che i Ppit devono fare da filtro ai mon- to soccorso per gli accessi a minore gravità, oppure si decide di avere del personale qualificato nei pronto soccorso che svolge un lavoro diverso da quello per cui è stato reclutato, che è la gestione delle emergenze/urgenze del territorio, ma senza nessuna tutela». Sulla questione è intervenuto anche il segretario regionale del settore emergenza territoriale 118 della Fimmg, Francesco Marino, che ha rincarato la dose di perplessità già offerta dai suoi colleghi brindisini. «Bisogna chiarire se il medico del 118 - dichiara Marino - deve presidiare il territorio oppure sopperire alle carenze organizzative e programmatorie delle strutture ospedaliere dei pronto soccorso e dei Dea. Occorre smettere di decidere in modo autonomo, progettando qualcosa che non esiste in nessuna programmazione della Regione, che, vorrei ricordare, è l'unico organo deputato alla strutturazione del sistema di emergenza territoriale. Tutto questo susseguirsi di cose porta a confusione e incertezza e spinge sempre più medici ad abbandonare il 118 per altri tipi di lavoro più organizzati da un punto di vista strutturale. La Regione dovrebbe vigilare sull'organizzazione del 118 brindisino e, nel caso siano stati adottati degli atti, farebbe bene a richiamare l'azienda e il direttore generale al rispetto delle norme contrattuali». L'ingresso del pronto soccorso.