Antitrust: nuova multa da 300mila euro per la truffa di “Registromedici.it”

L'azienda spagnola ha violato la delibera Agcm n. 25709 dell'11 novembre 2015, continuando a pretendere pagamenti per servizi non richiesti.

lunedì 24 ottobre 2016

SOLE24ORE SANITA

Gli spagnoli dell’azienda United Ltd. ricevono oggi una nuova batosta dall’Agenzia per le comunicazioni: 300mila euro per la truffa delle iscrizioni al portale “Registomedici.it”. In particolare perché l’azienda spagnola ha violato la delibera Agcm n. 25709 dell'11 novembre 2015, continuando a pretendere pagamenti per servizi non richiesti.

Come già segnalato oltre un anno fa, i medici coinvolti nell’operazione ricevevano fatture per prestazioni dubbie e per l’iscrizione a un data-base su internet. I dottori che incautamente avevano risposto alla mail, senza aderire ad alcuna promozione o iscrizione, hanno ricevuto richieste insistenti e solleciti di pagamento per migliaia di euro. Tra l’altro i camici bianchi avevano denunciato oltre alle insistenti pressioni via mail, vere e proprie richieste intimidatorie , sfociate in esplicite minacce (documentate). Per questo l’anno scorso l’Antitrust aveva già sanzionato l’azienda iberica per un importo di 500mila euro. Ma nonostante ciò, le minacce e i solleciti per servizi non richiesti sono proseguiti anche quest’anno fino ad agosto inoltrato, e dunque, sono arrivate altre segnalazione alle autorità.

Agcm ha ricalcato quanto già scritto nella precedente delibera, attribuendo grande peso alle pratiche commerciali scorrette messe ancora in atto dagli iberici a danno degli iscritti al sito, i quali hanno visto crescere gli importi pretesi, gonfiati da interessi e sanzioni rispetto alle somme iniziali chiesti da United.

«Le somme di cui il professionista richiede il pagamento risultano ingenti in rapporto alla dimensione economica delle microimprese coinvolte dalla pratica commerciale nel suo complesso (circa 2.070 euro nel caso in cui venga formulata la proposta transattiva e fino a un massimo di 4.140 euro nel caso in cui si solleciti il pagamento dell'intero importo dovuto per le tre annualità di abbonamento)», si legge nella delibera. «Peraltro, le comunicazioni utilizzate a tal fine ricorrono ad espressioni particolarmente aggressive, nonché alla minaccia di adire un'Autorità giudiziaria straniera, in caso di mancato pagamento delle somme richieste». Ora bisogna capire se l’azienda si fermerà o continuerà a pretendere pagamenti per servizi fantasma, con il rischio di ricevere ulteriori sanzioni e l’apertura di procedimenti legali internazionali.

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