Responsabilità medici, approvazione a settembre.

Da colpa grave a rivalsa i nodi ancora da sciogliere

venerdì 29 luglio 2016

DOCTOR 33: «Contiamo di avere l'approvazione definitiva a settembre» Così ha risposto il deputato Pd Federico Gelli ai medici che lo fermavano a un convegno in Toscana per chiedergli quando sarebbe stata approvata la proposta di riforma della responsabilità sanitaria cui è relatore alla camera dei deputati. Il disegno di legge Gelli (ora in Senato e noto come ddl 2224 o Fucci dal nome del primo proponente in ordine di tempo) in questo momento è ufficialmente al vaglio della Commissione Sanità del Senato. In una recente intervista la Presidente della Commissione Emilia Grazia De Biasi ha spiegato però di attendere il via libera della Commissione Bilancio sugli ultimi emendamenti. Una volta uscita dalla Commissione, dove si conta di chiudere i lavori comunque ai primi di agosto, la proposta andrà al voto dell'aula plenaria a settembre per poi passare alla Camera a ottobre dove il testo uscito dal Senato dovrebbe essere approvato "intatto". Inizialmente si contava di finire tutto entro giugno, sarebbe stato più semplice perché in autunno si profila un "ingorgo" di impegni: dal referendum istituzionale, che coinvolge la sanità riportando a livello centrale un'attività di controllo e raccordo sulle regioni, alla legge di stabilità che va approvata prima degli altri anni poiché da essa dipendono gli stanziamenti per i contratti oltre che la messa in sicurezza dei conti prima di un'eventuale crisi di governo innescabile dal "no" al referendum. Tra i punti attenzionati in questo momento, la riforma del codice penale nella parte in cui si salva il medico che pur inesperto ha seguito le linee guida accreditate dalla comunità scientifica e la possibilità di circoscrivere l'azione civile alla sola struttura. La legge richiede peraltro "oneri zero", cioè nessun investimento aggiuntivo per la collettività. E sullo sfondo appaiono almeno altri due nodi da risolvere: il meccanismo di elaborazione delle linee guida seguendo le quali si evita la colpa grave (in pratica si deve optare tra società scientifiche e un sistema a guida Istituto superiore di sanità) e l'affidamento alla corte dei conti dei contenziosi di rivalsa dell'azienda e del manager sul sanitario.

Mauro Miserendino