Pronto soccorso nel caos: Saranno potenziati

L’assessore Attolini striglia le guardie mediche: Devono decongestionare il 118

sabato 05 gennaio 2013

Antonello Cassano (Repubblica Bari) 5/1/2012

«SIAMO favorevoli a una riorganizzazione delle guardie mediche. Non entro nelle discussioni interne alla categoria, ma bisogna evitare che tutti i pazienti finiscano nei pronto soccorso ». L'assessore regionale alla Sanità, Ettore Attolini, non si schiera nella polemica tra medici e ospedalieri scoppiata nei giorni scorsi a causa del tutto esaurito registrato dai pronto soccorso baresi, alle prese con un boom di afflusso dei pazienti. I primari delle principali strutture baresi parlano di record di accessi e lamentano la mancanza di assistenza sul territorio che sarebbe necessaria a decongestionare gli arrivi verso i pronto soccorso. E' quanto crede anche l'assessore Attolini che interviene sulla vicenda e preme per una riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza e in particolare per una ottimizzazione dei servizi di assistenza territoriale, come medici di famiglia e guardie mediche: «Stiamo puntando sul potenziamento della continuità assistenziale che servirà a decongestionare i pronto soccorso che in questo periodo subiscono molte pressioni da parte dei pazienti». Per Attolini una parte della soluzione è nelle deroghe al blocco del turn over, che impedisce di assumere nuovo personale: «Su mia indicazione abbiamo avviato una ricognizione per rafforzare l'area di emergenzaurgenza a Taranto e al Policlinico. E' un lavoro che stiamo già facendo e che proseguiremo sul resto del territorio con le prossime deroghe al blocco del turn over». Quanto alle polemiche interne alla categorie, Attolini preferisce non intervenire.

Ma tra medici e ospedalieri ormai è guerra aperta. Le accuse contro i medici del territorio sono un «irresponsabile gioco allo scaricabarile». E' quanto afferma Pina Onotri, dirigente dello Smi, sindacato medici italiani, e responsabile nazionale della Continuità assistenziale. Per Onotri «è nei periodi festivi come quello natalizio che la realtà emerge in tutta la sua brutalità. I pronto soccorso in Puglia sono in tilt perché la sanità è vittima dei tagli dei posti letto».

Alza la voce anche la Fimmg, la federazione dei medici di famiglia, che non ci sta a prendersi le responsabilità «di un sistema che fa acqua da tutte le parti». «La chiusura degli ospedali – è scritto in un comunicato diffuso dal sindacato – non è mai stata compensata con il rafforzamento della rete territoriale ». Ma la Fimmg va oltre le polemiche e tende la mano verso gli ospedalieri e i colleghi dei pronto soccorso per trovare «insieme delle forme di protesta contro un processo di riorganizzazione dell'assistenza che in questo momento è monco ». Con i medici del territorio si schiera l'Usppi.

Il segretario Nicola Brescia invita la Regione ad istituire un tavolo con tutte le parti sociali «per trovare le opportune soluzioni».
Sull'altro fronte della polemica, la replica degli ospedalieri è affidata ad Antonio Mazzarella, medico del pronto soccorso
del Policlinico e segretario regionale della Fp Cgil «è vero, scaricare le responsabilità non serve a niente. Nessuno è esente da colpe. Ma i medici di famiglia sono inadeguati a rappresentare il terminale del sistema sanitario. La guardia medica rappresenta per noi una figura obsoleta e la soluzione non può essere quella di sprangare le porte delle guardie mediche per timore di aggressioni. Anche il 118, a dieci anni dalla sua attivazione, rappresenta solo un sistema di trasporto dei pazienti.

E intanto – accusa Mazzarella – da giorni la sala rossa del pronto soccorso del Policlinico predisposta ad accogliere sei persone, è affollata da 15 pazienti, più del doppio della sua capienza massima ». Sulla stessa linea Giuseppe Monno, segretario provinciale della Fp Cgil: «La guardia medica così com'è non ha senso. Si stanno creando le condizioni per far entrare i privati nel sistema di emergenza dei pronto soccorso».

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