La P.A. accetta solo fatture digitali

Il 31 marzo scatta l’obbligo della fatturazione elettronica verso tutta la pubblica amministrazione.

lunedì 30 marzo 2015

IL SOLE 24 ORE domenica 29.3.2015

Il 31 marzo scatta l’obbligo della fatturazione elettronica verso tutta la pubblica amministrazione. Proprio in questi ultimi giorni è necessario effettuare un puntuale controllo degli adempimenti per non farsi trovare impreparati e, in particolare per i fornitori, per evitare di trovarsi nella condizione di non vedersi pagare le regolari fatture emesse nei confronti dei committenti/cessionari pubblici.

Dal 31 marzo, infatti, i fornitori della Pa dovranno emettere, trasmettere (tramite il sistema di interscambio – Sdi) e conservare in modalità sola elettronica tutte le fatture indirizzate ad enti e organismi pubblici. Sul piano soggettivo il nuovo obbligo riguarda tutti i fornitori, senza eccezioni, delle amministrazioni statali, regionali e locali anche ad ordinamento autonomo, e di tutti gli enti pubblici e privati che concorrono alla formazione del bilancio consolidato dello Stato (legge 196/2009).
In tutto il nuovo obbligo comprenderà 21.554 tra amministrazioni centrali e locali con oltre 50 milioni di fatture che dovranno circolare solo per via elettronica. L’operazione comporta per i fornitori tre fasi successive regolate da precise norme che vanno scrupolosamente osservate. Queste fasi sono: la creazione della fattura elettronica; la trasmissione della fattura allo Sdi; la conservazione elettronica a norma della fattura.
La prima fase (per le altre fasi rinviamo all’altro articolo pubblicato in pagina) è costituita dalla creazione della fattura elettronica. È importante precisare che la fattura elettronica verso la Pa (B2G) ha delle caratteristiche sue proprie che la differenzia notevolmente dalla fattura elettronica tra operatori economici privati (B2B). In particolare, questa fattura va creata secondo un formato prestabilito (xml) e secondo un tracciato ben definito. Inoltre, sempre a differenza delle fatture B2B la fattura verso la Pa deve essere obbligatoriamente sottoscritta con firma qualificata o digitale e deve essere accompagnata con il riferimento temporale. Quindi non basta creare una fattura secondo i normali programmi di scrittura, ma è necessario avere un software che consenta di predisporre la fattura secondo il formato e il tracciato approvato dal Dm 55/2013. Il fornitore, a seconda del volume annuale delle fatture da creare potrà utilizzare dei servizi gratuiti messi a disposizione dalle autorità nazionali o locali ovvero dovrà appoggiarsi su un provider specializzato.


Il contenuto della fattura è costituito:
Dalle informazioni fiscalmente obbligatorie: quali l’identificazione del fornitore e del cliente; la natura e la quantità dei beni o dei servizi erogati; Dai dati resi obbligatori da altre norme. Quali l’inserimento dei codici Cup o Cig che identificano, ai fini del pagamento, il fornitore;
Da alcuni dati obbligatori per la trasmissione del documento alla Pa. Ad esempio non è possibile emettere una fattura senza aver individuato correttamente l’indice identificativo dell’ufficio a cui la fattura è destinata. Il codice Ipa (Indice della pubblica amministrazione) consente al fornitore di essere certo a chi sta indirizzando la fattura. Capita molto spesso che un’unica amministrazione abbia più Ipa per ogni centro di spesa. Questo può complicare non poco l’attività di identificazione del destinatario. Da informazioni utili per l’integrazione di tutto il ciclo passivo dell’ente destinatario. Questa voce, che purtroppo varia da ente a ente può essere caratterizzata, ad esempio, dalla necessità di indicare in fattura: il numero dell’ordine di acquisto, nonché il contratto di riferimento dei beni e servizi le fatture collegate eccetera.
L’adempimento, per ora, sul piano oggettivo riguarda esclusivamente le fatture interne. Sono escluse, al contrario le fatture emesse nei confronti delle Pa da soggetti non residenti ovvero gli scontrini e le ricevute fiscali emesse dagli esercenti al minuto. Alessandro Mastromatteo Benedetto Santacroce