Mito e realtà della spesa farmaceutica! (Comunicato Stampa)

In Puglia, in valori assoluti, si prescrive meno che in altre regioni, ma l'incidenza sulle casse regionali è maggiore

giovedì 06 agosto 2015

Il costo del Servizio Sanitario Nazionale Italiano è tra i più bassi in Europa. Ciononostante, il Governo e le regioni in questi giorni hanno deciso di avviare ulteriori tagli riducendo i costi del sistema tanto che molti esperti ritengono inevitabile la fine del nostro sistema sanitario universalistico, equo e solidale.

La spesa farmaceutica è chiamata in causa, da sempre, quando si cerca di far cassa!

In Puglia la spesa farmaceutica territoriale, secondo i dati AIFA, dei primi 4 mesi dell’anno fa registrare una proiezione del 13,6% del Fondo Sanitario Regionale.

Si rivolge la critica ai medici di prescrivere di più rispetto ad altre regioni. Ciò non è vero, perché in Puglia si spende quanto in Emilia Romagna e comunque sotto la media nazionale, (valore procapite in Italia €. 419,00 mentre in Puglia €. 400,00) (vedi tabella allegata) come si evince dalla relazione “Spesa farmaceutica nel 2014” di Federfarma pubblicata sul sito  https://www.federfarma.it/Spesa-e-consumi-farmaceutici-SSN/La-spesa-farmaceutica-nel-2014.aspx 

Questa spesa, in realtà, incide di più sui conti della regione Puglia rispetto a quanto accade in altre regioni perché i pugliesi si avvalgono, per motivi di povertà e di patologia (esenzioni per reddito e per patologia), in misura maggiore delle prescrizioni farmaceutiche a carico del Servizio Sanitario Regionale (SSR). Ciò vuol dire che il cittadino povero e malato non partecipa al costo del farmaco e il farmaco lo paga interamente il SSR.

Per questo in Puglia la spesa procapite a carico della Regione è di €.225,00 mentre in Emilia tale spesa incide nella misura di €. 169,00.

I motivi?

Perché, forse, nelle altre regioni, con un reddito procapite più alto di quello pugliese, il cittadino è in grado di sopportare direttamente l’acquisto del farmaco. Ad esempio, l’erogazione con costi a carico del SSR della Cardioaspirina, che costa appena €.2,35 ed è un farmaco salva vita, in Lombardia ha registrato nel 2014 una riduzione del 33%, in Emilia una riduzione dello 0,10%, in Puglia invece è aumentata dello 8,95%. Ciò vuol dire che i cittadini di Emilia e Lombardia sono in grado di acquistare il farmaco senza gravare sul SSR, mentre in Puglia questo, per ragioni sociali, non avviene. Non a caso la Puglia è tra le regioni con il PIL più basso in Italia collocandosi al penultimo posto di questa classifica.

In sostanza in Puglia non si prescrive di più in assoluto (siamo sotto la media nazionale per valore procapite €.400,00), ma il costo della farmaceutica territoriale incide di più sulle casse della Regione (€.225,00 valore procapite) e non grava sul cittadino.

Il problema quindi riguarda la Politica a cui è demandata la decisione su qual è il futuro del SSR. E cioè, se deve prevalere una visione ragionieristica e asetticamente basata sul rispetto degli indici nazionali di spesa, costi quel che costi in termini di salute per i cittadini, oppure se la politica e l’intera società debbano farsi carico della tutela dei cittadini più poveri e malati (esenti) trovando il giusto compromesso tra il rispetto dei livelli di spesa e i livelli di assistenza. In questo senso i medici manifestano la più grande disponibilità al Presidente Assessore Emiliano, così come hanno sempre fatto, anche se non sempre sono stati ascoltati.

Bari, 6 Agosto 2015

Segreteria Regionale Fimmg Puglia


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