Lecce: Sciopero del 118 Sos Asl ai medici per evitare il blocco

Tremano i polsi all'Asl di Lecce dopo la proclamazione dello sciopero dei medici del 118

giovedì 09 giugno 2016

Nuovo Quotidiano Lecce
«Lo sciopero va scongiurato». Tremano i polsi all'Asl di Lecce dopo la proclamazione dello sciopero dei medici del 118 fatta dai sindacati dello Snami, Fimmg, Fp Cgil e Uil Fpl, a partire da luglio. Così Antonio Sanguedolce, direttore sanitario della Asl di Lecce, manifesta la volontà della dilezione strategica di cercare una soluzione alle richieste avanzate dalle sigle sindacali, ovviamente per la parte che compete all'azienda sanitaria salenti-na. Nei prossimi incontri l'Asl dovrebbe convocale i sindacati di categoria per prendere atto delle loro richieste e formulare le eventuali controproposte. Questo lo stato dell'arte. Certo è che venerdì scorso è partita la comunicazione indirizzata al Prefetto di Lecce, alla direzione generale della Asl, a Michele Emiliano nella sua qualità di assessore alla Sanità, che ha segnato il punto fermo dello sciopero. Una decisione maturata dopo essere stati per mesi in stato di agitazione e, secondo il punto di vista dei sindacati di categoria, inevitabile a fronte del manca- to confronto con la direzione generale della Asl. Chi ha tempo non aspetti tempo, insomma, hanno pensato i sindacati visto che il segnale lanciato nei mesi scorsi, ai vertici della Asl, attraverso lo stato di agitazione non ha sortito effetti. Sul tappeto problemi che sono di respiro regionale, ma anche di natura prettamente locale. È il caso della carenza di organico che vede una pianta organica con 30 medici in meno: 55 sugli 85 previsti. Come pure sulla bassa retribuzione c'è da capire se possono esserci forme di incentivazione e se la Asl può permettersele, hi passato la busta paga si irrobustiva grazie al servizio prestato anche nei pronto soccorso, ma questa organizzazione del lavoro è stata archiviata proprio per la carenza di medici sulle ambulanze. Tutta per la Regione, invece, se non proprio del ministero che potrebbe decidere di legiferare sul punto, la questione del mancato passaggio alla dipendenza dei medici del 118. I toni usati dai sindacati sono durissimi e si dicono sdegnati per il trattamento contrattuale. La richiesta dei camici bianchi del 118 non è isolata. A livel- lo nazionale c'è il neonato movimento "ConvEMed" che si è strutturato per tutelare i diritti dei medici del 118 e premere per la dipendenza. «Un medico convenzionato 118 - si legge nel manifesto del movimento - rispetto ai suoi colleglli dipendenti non ha diritto alla tredicesima, percepisce una retribuzione oraria che è chea la metà, non ha alcuna possibilità di vedere riconosciuta la propria anzianità di servizio, la progressione di carriera e l'accesso ai ruoli dirigenziali: ha solo 21 giorni di ferie all'anno rispetto ai 36 dei dipendenti, non è soggetto alla normativa europea contro i turni massacranti e non gode del diritto di potersi ammalale perché in tal caso viene risarcito tramite una forma assicurativa, in misura molto ridotta, per i turni di lavoro persi; non ha indennità per notturni e festivi, non gli viene riconosciuto il diritto all'allattamento, alla paternità, al congedo matrimoniale o per lutto familiare, alla legge 104 per l'assistenza ai familiari disabili, e dopo anni di duro lavoro (peraltro mai riconosciuto come lavoro usurante) percepirà una pensione di chea 400 euro mensili». E già. E duello della retribuzione è un tasto dolente che fa dire ai sindacati di categoria che «i bandi per il reclutamento di nuovi medici da inserire nel servizio 118 per colmare la carenza d'organico, ormai prossima al 30 per cento, vadano comprensibilmente deserti da anni, mentre si continuano a registrare esuberi di domande per gli altri servizi». E la data del 1° luglio suona come una deadline visto che lo sciopero parte contestualmente all'aumento della popolazione residente per effetto dei flussi turistici. E già che ci sono i sindacati mirano a un bersaglio più grande: la revisione del Piano di riordino ospedaliero che giace sui tavoli romani in attesa di approvazione. Si rifanno a una proposta di legge di riordino dell'emergenza presentata dai consiglieri regionali Conca, Galante ed altri, auspicando un'ampia convergenza dei gruppi consiliari per superale per «consentire la stesura di un credibile piano di riordino ospedaliero e, più in generale, di programmare un'efficace riallocazione delle scarse risorse a disposizione per riqualificare l'offerta di servizi sanitari ai cittadi- Il messaggio «Cercheremo subito una soluzione con i sindacati