Part time a fine carriera, Enpam pronta a pagare metà pensione a medici e pediatri

Un progetto che prevede una staffetta generazionale per oltre 7000 medici

giovedì 25 giugno 2015

Doctor 33

Che accadrebbe se settemila medici di famiglia e pediatri da un giorno all'altro iniziassero a lavorare part-time, mezza giornata invece di una intera? Vorrebbe dire che altrettanti giovani subentrerebbero loro, con un compenso che può essere equivalente massimo a 750 scelte (ma il medico "senior" resterebbe formalmente titolare degli assistiti) e cioè adeguato a iniziare una carriera da convenzionato in condizioni spesso più favorevoli delle attuali. Ecco da cos'è nata App, la formula di Anticipo della prestazione pensionistica che l'Enpam sta studiando per i medici iscritti al Fondo medicina generale e in prospettiva per gli specialisti ambulatoriali Asl.

Il meccanismo studiato dal presidente Enpam Alberto Oliveti è l'uovo di Colombo: una volta maturati i requisiti di età ed anzianità per pensionarsi il medico convenzionato può decidere di mettersi in pensione "a metà" e lavorare a part-time, senza perdere lo stipendio intero. O meglio, l'Asl verserebbe metà onorario e la parte di quota variabile spettante, mentre l'Enpam verserebbe metà della pensione. L'importo dell'assegno pensionistico sarebbe la metà del minimo se il medico si pensionasse all'età minima (oggi 60 anni e 6 mesi con 35 anni di contributi inclusi ricongiunzioni e riscatti, sarà 62 anni entro il 2018), ma naturalmente crescerebbe se si "stufasse" dopo.

Per stancarsi ci sono a occhio e croce 6 anni: già oggi oltre i 66 anni e 6 mesi (che nel 2018 saliranno a 68) i limiti d'età sono raggiunti e non si lavora più. «Penso che la formula App sia la soluzione per i colleghi che ritengono di non poter o voler tenere il passo della burocrazia in aumento nei nostri studi, ma non vogliono cessare l'attività di botto - spiega Oliveti - perché sanno che possono ancora dare qualcosa ai propri pazienti e al giovane collega che venisse a condividere lo studio con loro, in orari diversi e talora insieme».

La penalizzazione economica esistente nel part-time qui non sussisterebbe: il medico avrebbe metà stipendio e metà pensione. A differenza che per gli infermieri, dove la staffetta vecchi-giovani è prevista da un discusso disegno di legge, qui il part-time vecchi- giovani, oltre a incontrare terreno "fertile", è possibile in tempi teoricamente brevi: basta una modifica dei regolamenti previdenziali che l'Enpam è autorizzata a deliberare, e il successivo parere dei ministeri di Economia e Lavoro al termine di una verifica dei calcoli attuariali. «L'impatto sui conti della Fondazione è zero e la fonte normativa che apre a una previsione del nuovo trattamento c'è già - riflette Oliveti - sta in un parere del Comitato di settore per il nuovo accordo nazionale di cui si sta trattando. Sul parere è scritto che Sisac e sindacati individueranno norme che senza costi aggiuntivi a carico Ssn, nell'ambito di un patto generazionale favoriscano un progressivo turn-over dei medici così da facilitare un più rapido inserimento di giovani medici. La stessa disposizione prevede che si proceda analogamente per gli specialisti ambulatoriali». 

Mauro Miserendino