Farmaci online: prezzi bassi e trasparenza. Le regole dell'Aifa

Il mercato vale oltre 2 miliardi di euro, poco meno di un terzo di tutta la spesa farmaceutica a carico delle famiglie italiane.

martedì 30 giugno 2015

Dott-Net

Maggiore trasparenza e prezzi più bassi. È l’effetto atteso dal via libera alla vendita online dei medicinali da banco. Un provvedimento che potrebbe aprire una nuova era per il nostro Paese, anche se non è scontato che il mercato, da solo, sarà in grado di garantire la tutela dei consumatori. 

In recepimento della direttiva europea n. 62/2011, l’Italia ha approvato il decreto legislativo n. 17 del 2014, e una serie di successivi regolamenti di esecuzione, che aprono le porte alla vendita via internet di medicinali per i quali non è necessaria la ricetta del medico. In totale si tratta di circa 1.700 prodotti (dagli antinfiammatori basati sul principio attivo diclofenac a quelli relativi all’ibuprofene e al paracetamolo), che valgono oltre 2 miliardi di euro, poco meno di un terzo di tutta la spesa farmaceutica a carico delle famiglie italiane. 

La rivoluzione partirà domani primo luglio, con i venditori che saranno resi riconoscibili da un bollino assegnato dal ministero della salute a quanti rispettano i dettami normativi. L’obiettivo è disciplinare un settore che finora è stato terreno fertile per gli abusivi (si stima la presenza sul web di circa 40 mila siti non autorizzati in tutto il mondo), con rischi gravi per la salute delle persone. Proprio questo intento sembra spiegare la mancata opposizione da parti di quei soggetti che si erano schierati contro la vendita dei farmaci di fascia C (con ricetta ma a carico dei malati) nelle parafarmacie, sottolineando il rischio di un incremento degli acquisti. 

Il ministero della Salute sta per emanare un decreto con il quale verrà definito il logo identificativo nazionale per gli operatori che intendano effettuare la vendita on line di medicinali. Tale logo, conforme alle indicazioni definite dall’Unione Europea, avrà la funzione di garantire che il venditore on line sia un soggetto che abbia già titolo a commerciare farmaci ai sensi della normativa vigente.
 
Per garantire i massimi livelli di sicurezza, in sede di progettazione del logo sono state fissate una serie di caratteristiche tecniche, con l’obiettivo di prevenire ogni eventuale utilizzo fraudolento. Inoltre, la Commissione Europea ha previsto ulteriori misure di tutela, come la copertura brevettuale del logo che permetterà di intervenire rapidamente con provvedimenti e sanzioni in caso di usi inappropriati.
Prima di effettuare qualsiasi acquisto su internet di farmaci non soggetti a prescrizione sarà quindi necessario verificare in primo luogo la presenza del logo comune che sarà linkato alla lista ufficiale di tutte le farmacie on line che operano legalmente, registrate presso il Ministero della Salute. In questo modo si potrà controllare se tra esse compaia l’indirizzo del sito su cui si intende procedere all’acquisto dei medicinali.
 
Anche l’Agenzia Europea dei Medicinali fornirà i link alle autorità competenti per ciascun Stato membro con la lista ufficiale di tutte le farmacie autorizzate alla vendita on line o lo status di implementazione di quanto previsto dalla direttiva nei singoli paesi.
Sarà importante continuare a diffondere la massima conoscenza sui rischi legati agli acquisti on line di farmaci, come da tempo l’AIFA si impegna a fare attraverso le attività di lotta alla contraffazione farmaceutica. L’Italia è infatti uno dei Paesi in cui i controlli sulle farmacie on line illegali sono già in vigore ben prima del recepimento della recente normativa europea e le Amministrazioni coinvolte hanno già avviato e portato a termine una serie di attività d’indagine. Fin dal 2011 l’AIFA ha potuto avviare campagne di chiusura dei siti illegali grazie ad un accordo di collaborazione siglato con Legitscript, l’agenzia statunitense di intelligence che supporta anche Google e che stima che almeno il 99% dei siti web che vendono medicinali on line è “fuori legge”.
 
Negli ultimi mesi, grazie al D. Lgs. 17/2014 sopra citato, alcune delle attività di contrasto avviate da AIFA sono state consolidate in più ampi progetti inter-istituzionali: la task-forceImpact Italia è stata ampliata e trasformata in task-force nazionale anticontraffazione, mentre il Tavolo di collaborazione intersettoriale sulle e-pharmacies avviato da AIFA, Comando dei Carabinieri per la tutela della salute (NAS) e Ministero della Salute, insieme all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al Registro IT e al Ministero dello Sviluppo Economico, che aveva già affrontato con successo problematiche complesse come il “dossier 121doc”, è stato formalizzato in una Conferenza dei Servizi sulle e-pharmacies.
 
Questo nuovo gruppo di lavoro ha il compito di ricevere ed analizzare tutte le segnalazioni relative a siti web sospetti dediti alla vendita di medicinali e identificare le violazioni alla disciplina sulla vendita a distanza al pubblico: a conclusione dell’istruttoria, la documentazione relativa al sito segnalato viene trasmessa al Ministero della Salute, che è l’autorità competente ad emanare disposizioni che impediranno l’accesso a indirizzi internet corrispondenti a siti identificati dalla Conferenza dei Servizi come illegali.
 
AIFA proseguirà la propria attività di sorveglianza sulla vendita illegale di farmaci on line, anche attraverso la partecipazione a operazioni internazionali di polizia e doganali come la recente “Pangea VIII” (che dal 9 al 16 giugno scorso solo presso i principali porti e aeroporti italiani ha portato al sequestro di oltre 90.000 unità di farmaci illegali o falsi), le attività di formazione degli operatori attraverso corsi e pubblicazioni e le altre iniziative in corso.
Queste azioni di contrasto vanno però affiancate a una capillare attività di sensibilizzazione dei consumatori, affinché maturino la consapevolezza del pericolo che si corre affidandosi a siti illegali, che come testimoniato dalle ricerche pubblicate nell’ambito del progetto Fakeshare è oggi purtroppo molto limitata. Anche per questo l’AIFA e i partner del progetto Fakeshare lanceranno a breve una campagna di informazione a livello internazionale, che sottolinea i rischi collegati all’acquisto non controllato di farmaci via web, evidenziando anche gli aspetti positivi dei nuovi sistemi di sicurezza.