ASL BARI: criticità nell'assistenza domiciliare. Il documento FIMMG

Il documento di sintesi è stato presentato dall'UACP ASL Bari, dott. Sportelli, nel corso del Comitato Aziendale del 9 giugno

venerdì 10 giugno 2016

BREVE PRESENTAZIONE

 Il responsabile dell’Ufficio Aziendale delle Cure Primarie (UACP) dott. Giovanni Sportelli ha presentato nel CPA del 9 giugno c.a. un documento su “Criticità sull’applicazione delle norme che regolano l’assistenza domiciliare” (documento che si allega). Queste criticità sono state rilevate sia dal dott. Sportelli che da tutti i responsabili UDMG (Ufficio Distrettuale della Medicina Generale), operanti nei distretti della ASL BA.
Il CPA ha preso atto della consistenza dei problemi e ha stabilito entro fine mese di convocare un CPA monotematico sull’argomento. Al termine del prossimo CPA la direzione provvederà a girare a tutti i distretti della ASL Bari le determinazioni sull’argomento in modo da uniformare le procedure dell’Assistenza Domiciliare riducendo gli atti burocratici e migliorando la qualità dell’assistenza ai cittadini stessi.
 



DOCUMENTO

Alla cortese attenzione del DG ASL BARI
 
Nell’ultimo periodo si sono registrate nelle procedure dell’assistenza domiciliare della ASL alcuni problemi che potrebbero determinare, se non risolti, contrasti tra i medici di  medicina generale e le U.O. distrettuali compromettendo l’obiettivo principale   dell’assistenza domiciliare: curare attraverso la presa in carico a domicilio  pazienti con patologie di particolare complessità, riducendo al minimo i disagi sia per il paziente che per le famiglie oltre che ridurre ricoveri ospedalieri inappropriati.
È del tutto evidente che  il potenziamento dell’assistenza domiciliare è un  obiettivo assistenziale fondamentale per il sistema pubblico soprattutto in questo momento particolare per la nostra regione che si trova a dover attuare un ulteriore razionalizzazione della rete ospedaliera.
 Per tale ragione si sottopone alla Direzione Aziendale una serie di criticità emerse nel corso di un lavoro di verifica con lo scopo di aprire un confronto che risolva le criticità emerse e consenta all’assistenza domiciliare della nostra ASL di migliorare.
 
Sono stati ascoltati tutti i colleghi Responsabili UDMG della ASL.
Di seguito si segnala una serie di criticità al solo scopo esemplificativo e che riteniamo vadano maggiormente approfondite trovando soluzioni concordate uniformi.
 
1.     Preliminarmente si segnala che da tutti i convocati è emersa una sensazione che si vive a livello distrettuale nell’approccio delle strutture distrettuali competenti all’Assistenza Domiciliare: il percepito è che l’Assistenza Domiciliare è considerata e gestita come un costo e quindi tutte le procedure burocratiche amministrative – diverse non concordate e non previste dai vari livelli contrattuali – hanno apparentemente  l’obiettivo di controllare esclusivamente i processi da un punto di vista amministrativo contabile e NON ASSISTENZIALE. Nel sottolineare che riteniamo i controlli dei distretti legittimi e necessari, si evidenzia che controlli esclusivamente su procedure burocratiche non consentono di verificare se l’assistenza domiciliare raggiunge quegli obiettivi assistenziali generali e di caso dichiarati.
2.     Entrando nel merito si segnala la difformità nelle procedure a tutti i livelli dell’assistenza domiciliare – ADI, ADP e ADT.
a.     Modulistica difforme tra i vari Distretti
b.     Convocazioni dei MMG per la partecipazione alle UVM effettuate telefonicamente (per accelerare i tempi?). A volte, il ritardo per la convocazione dell’UVM, determina il peggioramento dello stato clinico del paziente e purtroppo a volte  il decesso dello stesso, aprendo eventuali contenziosi pericolosi per l’Azienda stessa e per il medico.
c.      Convocazioni dei MMG per la partecipazione alle UVM effettuate senza tener conto delle necessità assistenziali del MMG (in giorni ed orari di studio), privilegiando le esigenze degli specialisti ambulatoriali ASL e/o degli Assistenti Sociali dei Comuni
d.     Difformità tra i vari distretti nella procedura di attivazione: in alcuni distretti sono considerate UVM in altri no. Mancato pagamento della Partecipazione delle UVM, accampando, ma solo verbalmente, da parte dei Responsabili ASL delle ADI (su espressa sempre solo verbale disposizione di Direttori di Distretto), una differenza tra UVM Socio-Sanitarie (con coinvolgimento dei Comuni) e “incontri”, “scambi di informazione” (così definiti verbalmente) per ADI sanitarie (ACN - Art. 45 Compiti del medico – “Comma 2: L'espletamento delle funzioni di cui al precedente comma 1 si realizza con:.... k) le valutazioni multidimensionali e connesse certificazioni relative alle prestazioni di assistenza domiciliare integrata, programmata e per l'inserimento nelle residenze protette, sulla base della programmazione e di quanto previsto nell'ambito degli accordi regionali”. E quindi non partecipazione a “incontri”). In questi “incontri” non cambia nulla nell'impegno del MMG rispetto ad una UVM in cui è presente la componente Comunale.
e.      Scadenza PAI difforme per ogni Distretto e non adeguata alle esigenze terapeutiche e/o riabilitative del paziente
f.       Pagamento delle attività - Partecipazioni alle UVM, Apertura della cartella ADI, Accessi Domiciliari del MMG e PPIP domiciliari in ritardo adducendo a discolpa i tempi del controllo dell'Ufficio ADI Distrettuale. I controlli autonomi e legittimi del distretto non possono rallentare il regolare pagamento delle attività svolte.
g.     Richiesta non motivata da norme dell'ACN e dell'AIR di “quantificazione oraria” dell'accesso del MMG e dell'infermiere dipendente del MMG
h.     Schede ADI non uniformi e non concordate in CPA, Accessi del MMG e dell'infermiere dipendente del MMG “convalidati” dal Care giver del paziente
i.       Mancato riconoscimento e delle PPIP effettuate nella mattina del sabato e dei giorni prefestivi (da ACN il MMG è in servizio il sabato e nei giorni prefestivi dalle 8.00 alle 10.00 e deve soddisfare le richieste di visite ricevute in quei giorni e quelle richieste dopo le 12.00 nel giorno precedente)
j.       Controllo “burocratico” degli Accessi e dell'operato del MMG e degli infermieri dipendenti del MMG e delle schede cliniche ADI a domicilio del paziente da parte di personale ASL non medico (autisti, a volte), in barba agli Accordi Aziendali ancora vigenti.
k.     Richiesta da parte degli Uffici ADI di invio mensile da parte del MMG di “fotocopia” del foglio della scheda ADI  con le firme degli Accessi del MMG e dell'infermiere dipendente del MMG
l.        “Sottrazione” dal domicilio mensilmente da parte dell'infermiere dipendente ASL dei fogli (“volanti”) della scheda ADI con il diario clinico del paziente e le firme degli Accessi del MMG. (La scheda ADI, nella sua interezza, DEVE restare al domicilio del paziente e può essere riportata al Distretto da personale autorizzato solo alla chiusura dell'ADI
m.  Scheda ADI (ed anche ADP) “sottratta” dal domicilio del paziente da parte dei familiari in corso di ricovero ospedaliero del paziente, e spesso smarrita o non restituita o restituita con fogli mancanti dai colleghi ospedalieri.
n.     Richiesta dei “materiali” da utilizzare per i pazienti in ADI, chi lo deve fare? Certamente il MMG se gestisce con il suo personale infermieristico l'ADI; non certamente il MMG se la gestione dei materiali è affidata all'infermiere dipendente ASL. In questo caso il MMG non deve avere nessuna responsabilità sui materiali.
o.     Fornitura del “materiale” di medicazione o altro in base alle richieste del MMG e nelle esatte quantità richieste. Esiste un modulo di richiesta firmato dal MMG, ma non esiste un modulo di fornitura (a volte inferiore alle richieste formulate) al MMG del “materiale” richiesto.
p.    Richieste ingiustificate di contabilizzazione e scarico del materiale fornito ed utilizzato dall'infermiere dipendente del MMG.
q.     Modalità di variazione (rapida, in base all'evoluzione di piaghe o altre esigenze terapeutiche) del PAI (sia per le ADI che per le ADP), senza necessità di ulteriore convocazione dell'UVM
r.      Fornitura di un Report delle attività svolte in ADI e dei tempi e risultati ottenuti.
s.      Istruzione capillare degli addetti alla PUA, onde operare in origine un “filtro” alle richieste di Assistenza Domiciliare al fine di evitare inutili attese ed aspettative da parte di pazienti e loro familiari
t.       Unificazione degli Uffici Distrettuali che gestiscono l'Attività Domiciliare (attualmente ADP gestita dagli Uffici per la Medicina Generale e ADI da altro Ufficio) 
 
 
 
Normativa
 
1) Assistenza Primaria:
Le norme sulle Prestazioni aggiuntive/PPIP/ADI/ADP sono contenute negli Allegati D, G  e H dell’ACN nonché nell’ art. 6 dell’AIR 2007, dove è disciplinata pure l’ADT. Si vedano pure gli allegati B e D dell’AIR.
2) Continuità Assistenziale:
Art. 67, commi 12 e 13, ACN;
Art. 40 dell’AIR 2007 e Allegato E.
 
Il Responsabile U.A.C.P.
Dott. Giovanni Sportelli