Solo chi può pagare sarà curato. (Comunicato Stampa).

La FIMMG preannuncia una mobilitazione della categoria ed invita tutte le altre organizzazioni a difendere il diritto alla salute

mercoledì 29 luglio 2015

"Siamo giunti al punto di non ritorno per il Servizio Sanitario Nazionale, con i nuovi tagli previsti dal Governo", ha dichiarato Filippo Anelli - Segretario Regionale Fimmg Puglia. "Le limitazioni che il Governo imporrà ai medici si scaricheranno inevitabilmente sui cittadini che dovranno farsi carico, a proprie spese, del costo di tutti quegli  esami che lo Stato e le Regioni riterranno inappropriate".

Ancora una volta il Governo si appresta a varare una manovra di 2,352 miliardi di euro sulla sanità, scaricando sui cittadini la spesa per la medicina specialistica e imponendo ai medici limitazioni al loro esercizio professionale, definendo per legge quali prestazioni per determinate patologie sono rimborsabili a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

Così facendo ci si avvia, inevitabilmente, ad un doppio sistema sanitario: quello pubblico sempre più limitato da leggi e norme burocratiche e quello delle assicurazioni, in cui la tutela della salute è legata all'entità del premio assicurativo versato. I cittadini che potranno permetterselo si tuteleranno con polizze assicurative adeguate per eseguire tutte quelle prestazioni che i medici  riterranno necessarie e che lo Stato invece rifiuta di garantire in nome di quella che falsamente chiama appropriatezza ma che dell’appropriatezza non ha nulla, mentre tutti gli altri dovranno accontentarsi di quello che “passa il convento”.

Nonostante l'Italia abbia la spesa sanitaria tra le più basse in Europa, il Governo considera il Servizio Sanitario Nazionale come un centro di spesa e non una risorsa ed un investimento. Salute e lavoro rappresentano un binomio inscindibile se si vuole assicurare a questo Paese un futuro fatto di progresso e benessere. Se non c’è salute non ci può essere lavoro!

Questa manovra, così come è stata articolata, difficilmente produrrà gli effetti economici voluti dal Governo in quanto gran parte della spessa specialistica è assicurata dalle strutture pubbliche.

La Puglia ha già sofferto con il Piano di Rientro ed il Piano Operativo. Infatti, molti degli obiettivi previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza non sono stati centrati dalla nostra Regione. Un “ulteriore risparmio” imposto con queste modalità aumenterà il divario tra le regioni del sud e quelle del nord poiché i diversi livelli di reddito condizioneranno le scelte e le possibilità dei cittadini tradendo i valori costituzionali di uguaglianza e di tutela della salute per tutti.

La  FIMMG preannuncia una mobilitazione della categoria ed invita tutte le altre organizzazioni a difendere il diritto alla salute e con esso il Servizio Sanitario Nazionale istituito sulla base dei principi di universalità, equità e solidarietà previsti dalla Legge Istitutiva n. 833 del 1978.

Al Presidente Emiliano chiediamo un incontro urgente al fine di porre rimedio, per quanto possibile, allo smantellamento del Servizio Sanitario Regionale atteso che la norma che il Governo si accinge a varare è stata condivisa in seno alla Conferenza Stato-Regioni.

Bari, 29 luglio 2015

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