InnovaPuglia, poltrone e veleni la paralisi degli appalti collettivi

Sono ferme le gare per la fornitura per spuntare prezzi più bassi anche dei presidi sanitari

domenica 19 novembre 2017

Repubblica Bari

ANTONELLO CASSANO Gare al palo e risparmi in fumo. InnovaPuglia, l'agenzia partecipata della Regione che si occupa di gestire le gare d'appalto da centinaia di milioni di euro, finisce di nuovo nell'occhio del ciclone. I guai giudiziari dei vertici della società (prima le dirnissioni del presidente del cda Fabrizio D'Addario a causa di un'indagine a suo carico, poi un'altra notizia di indagini a carico del componente del cda Francesco Spina) stanno paralizzando la macchina decisionale dell'intera agenzia. Non a caso ora a finire sul banco degli imputati è l'intera attività della società, vale a dire la pubblicazione e aggiudicazione delle gare d'appalto uniche in sanità. Si tratta di gare che dovranno fornire beni e servizi a tutte le Asl pugliesi, mettendo fine alle singole gare per ogni azienda sanitaria. Ogni azienda è stata identificata come capofila di una o più gare per le 14 categorie merceologiche. Si tratta di gare uniche per farmaci, vaccini, stent, ausili per incontinenza, protesi d'anca, medicazioni genera- li, defibrillatori, pacemaker, aghi e siringhe. Quanto ai servizi, le gare uniche riguardano apparecchiature elettro-medicali, ristorazione, lavanderia e smaltimento rifiuti. La pulizia degli ospedali è affidata invece alle Sanitaservi-ce. Il valore economico delle gare è enorme. Solo la gara unica sui farmaci vale circa 1,7 miliardi di euro per più anni. Quella sui vaccini si aggira sui 181 milioni, mentre la gara per ausili per incontinenza vale 70 milioni di euro. In totale verrebbe affidata la distribuzione regionale di beni e servizi per centinaia di milioni di euro all'anno, se tutte le gare fossero già aggiudicate, ottenendo dei risparmi enormi per tutto il sistema sanitario. Proprio quei risparmi che, secondo il volere del ministero della Salute, servirebbero per assumere medici e infermieri e rimpolpare gli organici degli ospedali sguarniti da anni di blocco del turnover. Ma il problema è che la maggior parte delle gare sono congelate. Alcune di queste sono state bandite, poche però sono state aggiudicate. Altre come lavanderia, ristorazione e rifiuti devono ancora essere bandite. La paralisi dei vertici non aiuta a velocizzare le procedure. Il cda voluto dal governatore Michele Emiliano per sostituire l'am- ministratore unico Gennaro Ranieri, è privo di un presidente fin dalla sua nomina avvenuta a luglio scorso. Ora però anche i sindacati lanciano un duro atto d'accusa contro l'immobilismo della società e della Regione: «I comprensibili i ritardi di InnovaPuglia sulle gare di acquisto di grandi dimensioni  scrivono i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Pino Gesmun-do, Daniela Fumarola e Aldo Pugliese in un lungo documento sulle criticità della sanità pugliese inviato tra gli altri al governatore Emiliano e al direttore dipartimento salute Giancarlo Ruscitti  cosa intollerabile, che sta determinando un danno irreparabile sul recupero di quei risparmi che erano destinati agli investimenti e all'occupazione». Visione più o meno condivisa anche da Giuseppe Marchi-telli, presidente dell'Aforp (Associazione fornitori ospedalieri) : «Sulla centralizzazione delle gare c'è un ritardo ormai noto. Va detto che tutto il management a capo delle Asl vive in una condizione di precarietà, visto che i loro mandati scadono fra pochi mesi». Anche il direttore dipartimento Salute, Giancarlo Ruscitti, ammette ritardi: «Bisogna però considerare che è la prima volta che cerchiamo di analizzare i fabbisogni sanitari su base regionale mentre prima era su base aziendale. In più scontiamo in questo momento il ritardo dell'avvio della piattaforma Edotto 2 ».