Sanseverino Marche: il caso: studio medico chiuso dopo terremoto ricette moltiplicate

Esplosa la spesa con l'esenzione per i terremotati. Ora scattano i controlli

sabato 11 novembre 2017



Doctor 33

Ore 12 di martedì 7 novembre, lo studio chiude inaspettatamente (al pomeriggio). E il medico di San Severino Marche, comune del Maceratese a ridosso dell'Appennino, affigge un cartellone per spiegare ai pazienti: "il vostro medico è stato accusato di prescrivere a voi medicine troppo costose e che non vi servono". Sarebbero una decina i Mmg del distretto 3 convocati dall'Asur- l'azienda unica regionale - per aver prescritto troppo in farmaci o esami specialistici ai sensi del decreto sui Livelli essenziali di assistenza. Dovranno spiegare come in relazione ad alcune molecole la spesa da loro generata si scosta due volte dalla media prescrittiva dei colleghi della stessa zona. A San Severino però un assistito ha fotografato il manifesto e la vicenda ha fatto il giro d'Italia. Nel mirino dell'Asur, stando ai giornali locali, ci sarebbe in particolare la spesa farmaceutica. Su questo capitolo per Fabrizio Valeri segretario Snami Marche, il clima è avvelenato dalla recente delibera 636 dove la Regione ha annunciato di monitorare 22 principi attivi. «Ha affermato che siamo molto sopra la media nazionale e se rilevano scostamenti significativi ci manderanno alla Corte dei Conti. Ora, già l'Asur a fine mese ci manda le "pagelle" con le faccine, quella triste se spendiamo troppo per i nostri malati. Noi abbiamo molti pazienti anziani e cronici, se gli diamo le medicine c'è un perché. Possiamo discutere la singola prescrizione impropria, ma non tolleriamo si supponga che ci disinteresseremmo della spesa regionale».
Per il segretario Fimmg Macerata Bernardo Cannelli la vicenda solleva il velo anche su un'anomalia che si è verificata nell'ultimo anno. «A seguito della tragedia del terremoto 2016 fu varato un provvedimento che esenta i residenti in 87 comuni colpiti dal pagare i farmaci Otc e di fascia C e la differenza tra farmaco di marca e generico, e la specialistica: basta certificare che il paziente è residente perché scatti l'esenzione T16 e la prescrizione su "ricetta rossa" di qualunque principio vada a buon fine. Questo si è tradotto in un aumento delle ricette. Qualche paziente è venuto qui con la richiesta di medicinali Otc che prima pagava, e a noi medici di famiglia è arrivato un carico di lavoro inusitato. Nel mio studio a Corridonia lavoravo fino a 2 ore al giorno in più». Per Cannelli, «che il numero di ricette rilasciate ai pazienti cresca in proporzione agli orari di apertura di studio è molto probabile. L'Asur afferma che il T16 non c'entra e che lo scostamento dalla media prescrittiva non riguarda i farmaci che la Regione si è presa in carico per le popolazioni colpite dal terremoto (fino al 30 settembre scorso ndr). Però non ci ha ancora detto su quali molecole e come applica lo scostamento. In ogni caso aumentando i contatti con il medico di famiglia aumentano le richieste dei pazienti su tutto il ventaglio delle loro patologie. Ricordo poi che i distretti dove agiscono i medici sulla cui media prescrittiva è calcolato lo scarto comprendono sia comuni T16 con studi medici sovraccarichi sia altri dove rispetto a inizio 2016 il lavoro dei colleghi è cambiato poco o nulla e questi ultimi abbassano la media». Cannelli parla di "buona interlocuzione con l'Asur", ricorda che «fin qui non è stato chiesto a nessun medico di rimborsare spesa impropria, e in ogni caso ci sono contro-argomentazioni importanti dalla nostra parte». Per Valeri (Snami) «è la faccina sul report dell'Asur, è il giudizio a prescindere a testimoniare un clima sbagliato nei nostri confronti, e l'errore di non tener conto di come la prescrizione specialistica influenzi i nostri pazienti. Se si vuol fare formazione, si utilizzino i registri corretti e la si faccia con tutti i medici, noi e gli ospedalieri».


Mauro Miserendino