Medici fiscali e specialisti Inps, per i sindacati l'incompatibilità è totale

Verso il polo unico della medicina fiscale

martedì 26 aprile 2016

Doctor 33

Allarme dei medici fiscali che fanno i controlli ai lavoratori: con il bando Inps per 900 medici uscito a novembre l'attenzione mediatica sembra essersi spostata dalla necessità di riformare i controlli ai lavoratori alle vicende di una categoria di medici -gli specialisti delle commissioni dell'istituto di previdenza- da non confondere con la loro. Nell'Inps ci sono 1250 medici di controllo che eseguono le visite fiscali. Sono a tempo indeterminato, una categoria a esaurimento il cui stipendio si è in genere ridotto dopo la soppressione del 90% delle visite d'ufficio ai lavoratori operata da Inps nel 2013; ora "veleggerebbero" verso il Polo Unico della medicina fiscale, un unico ombrello Inps per i controlli ai lavoratori dipendenti pubblici (ieri appannaggio dei medici Asl) e privati. Al Polo Unico dovrebbe pensare il governo nell'ambito della legge delega 124/2015 di riforma della pubblica amministrazione, ma l'iter appare fermo. 

Ci sono intanto 1194 medici delle commissioni Asl da rinnovare: l'ultima scadenza è il 30 aprile e, per sostituirli, Inps ha indetto un bando per 900 posti lo scorso novembre e ora le graduatorie sono pressoché pronte. Il bando ha requisiti precisi: i candidati non devono essere medici di controllo e devono avere esperienza in medicina legale, del lavoro oppure oculistica e otorinolaringoiatria. C'è incompatibilità con i medici fiscali ma questi ultimi possono partecipare al bando. 

«Però per convenzionarsi dovrebbero lasciare le liste dei medici fiscali e le visite di controllo. Per sempre. E questo a qualcuno non va bene, e le istituzioni si stanno interessando della cosa, ma la legge parla chiaro», dice Claudio Palombi presidente di Anmefi, l'Associazione dei medici fiscali. «I decreti ministeriali del 1996 e del 2000 dicono che dopo 180 giorni che si esercita la medicina d'istituto, cioè si lavora per le commissioni Inps, ci si deve cancellare dalle liste dei medici fiscali. Molti miei colleghi lo hanno dovuto fare». 

Ora però è intervenuta la Federazione degli ordini a chiedere lumi all'Inps su questa incompatibilità. La presidente Fnomceo Roberta Chersevani ha chiesto a Tito Boeri se i medici fiscali che prendono la convenzione a tempo come medici "convenzionati esterni" Inps possano restare nelle liste ad esaurimento e, finito il contratto a tempo, tornare tra i medici di controllo. «Il sottosegretario al lavoro - ricorda Chersevani - ha affermato che sussiste incompatibilità temporanea». «In realtà, la legge sostiene un'incompatibilità totale e definitiva e noi ne sosteniamo i presupposti», afferma Palombi. «Nessuno nega all'Inps la necessità di nuovo personale per far fronte a nuove incombenze, la legge 104 sui congedi, le revisioni delle invalidità etc. Ma è necessaria la separazione tra medicina di controllo esercitata dai medici fiscali sia nelle Asl sia nell'Inps e medicina d'istituto esercitata solo in ambito Inps per alcune specificità, tra le quali decidere su quale tipo di certificato attuare i controlli o verificare l'operato dei medici fiscali, ovvero valutare le attitudini del lavoratore ai fini della percezione di assegni d'invalidità ed altro. Ci sono situazioni in cui il medico d'istituto controlla e il medico fiscale è controllato, e per noi non si può fare il controllore e il controllato contemporaneamente». «Una cosa è il Polo Unico che attiene ai controlli ai lavoratori, un'altra il concorso che riguarda funzioni Inps», chiarisce poi Palombi. 

«La legge delega riguarda il primo; significa che eventuali coperture vanno utilizzate tutte per la medicina di controllo. Come medici di controllo, abbiamo spesso rapporti di lavoro ultraventennali con Inps e aspiriamo a un contratto stabile. Inoltre chiediamo che nel Polo unico si smussino certe iniquità; tuttora, in tempi di crisi per la maggior parte di noi, nonostante i tagli alle visite d'ufficio, ci vengono segnalati casi di colleghi che effettuano oltre 200 visite al mese».


Mauro Miserendino