Oncologi a congresso: Crisi, salute e sanità: le cure non bastano

Anelli: togliere dai posti-chiave i ragionieri e metterci i medici che hanno competenza ed hanno giurato un codice etico

venerdì 19 dicembre 2014

La Gazzetta del Mezzogiorno (Nicola Simonetti)


Il dott. Gennaro Palmiotti " . "Prestazioni sanitarie difficili da erogare, in tempi e modi adeguati, rispetto del diritto del cittadino a fruire di livelli essenziali di assistenza nel rispetto dell'art. 32 della Costituzione sempre più labile in un settore cui negli anni 2011-13 sono stati tagliati 70 milioni di euro.

Concorsi bloccati, lavori quasi impossibili per l'abolizione della quota di ammortamento, personale e spazi al di sotto del livello di guardia, scadimento dell'assistenza mentre prevale una cultura meccanicistica votata all'economia ad ogni costo".

È la denuncia fatta, al congresso "Novità in oncologia alle soglie del 2015" organizzato dal dr Gennaro Palmiotti, direttore oncologia del Di Venere (dir. scientifico, dr Giuseppe Rizzi), moderatore Antonella D'Aloiso, dal dr Antonio Del Vino, responsabile del controllo gestione dell' ASL Bari.

 "La soluzione da suggerire - ha detto il dr Filippo Anelli, presidente Ordine Medici - è togliere dai posti-chiave i ragionieri e metterci i medici che hanno competenza ed hanno giurato un codice etico e non sarebbero subalterni alla politica.

Esempi di malfunzione sono sostituire il linguaggio necessariamente clinico dei codici di priorità con metodi burocratici, porre al primo posto l'economia e non il Malato, abbandonare sicurezza (vedi caso della dr Labriola uccisa nonostante avesse denunciato anche il giorno prima del delitto, il rischio cui era esposta) e missione del medico".

Nel campo dell'oncologia, in particolare - ha detto Del Vino - le carenze incidono molto sul rendimento e sull'efficacia ed efficienza e chiamano in causa operatori, malati, società civile. L'umanizzazione delle strutture e dei rapporti sono valore aggiunto, determinante. In proposito, tra due mesi sarà spostato dall'attuale collocazione "di fortuna" dell'oncologia del Di Venere" alla nuova sede assegnata. Sarà, così, possibile inserire le moderne tecniche favorenti l'umanizzazione dei rapporti e dei trattamenti, grazie anche ai contributi di volontari".

Determinante per questa realizzazione, il contributo assicurato dal Complesso "spread" suscitato, 4 anni fa, dal dr Alessandro D'Oria, responsabile area Banco Napoli, con 50 funzionari dell'Ente che, per passione si occupano di arte, musica, teatro, ecc realizzando spettacoli cui hanno assistito otre 10.000 spettatori ricavando 100.000 euro destinati a beneficenza (conferma della "eterogenesi dei fini"). Un'iniziativa pratica che si inserisce nell'invocata realizzazione di una rete che tutti coinvolga al letto e nella vita del malato, di ogni malato.

Il medico di medicina generale è impegnato - ha detto il dr Gianni Sportelli, segretario Federazione medici di base e presidente onorario del Congresso - in questa sinergia di azione, nel prima e dopo il ricovero, nella terapia, nella vicinanza al "suo" malato. "Vi è crisi di informazione (trasferimento di dati) e di comunicazione (canali relazionali) al paziente.

 Il medico che non comunica non fa il medico e, oggi - ha detto il prof. Francesco Calamo Specchia (università cattolica, Roma) - questo è reso difficile dall'ingombro burocratico. Il cancro cambia completamente la vita della persona e, senza il supporto di medico, famiglia, istituzioni, società, difficile diventa raggiungere e mantenere equilibrio, specie in società che, specie a mezzo mass media, invia messaggi non corretti". "

Oggi - ha detto il dr Giuseppe De Tomaso, direttore de "La Gazzetta del Mezzogiorno" - la comunicazione si è "arricchita" di po- tente concorrente, il Web, una struttura che informa ma non filtra, un concentrato di pareri e notizie incontrollabili. Ne deriva una asimmetria informativa. I pianificatori ritengono di possedere l'informazione assoluta laddove la vera informazione è fatta da innumerevoli e seri contatti fra persone. In questo si inseriscono, a volte complici, i mass media che riportano scoop, strilli che orientano e disorientano.

Sia "l'etica della sedia", quella che vede - ha detto don Ciccio Savino, presidente Fondazione SS. Medici, Bitonto - il medico sedersi accanto al paziente, anche se, per questo, egli ometta un passaggio burocratico. Curi anche con l'ascolto ed il silenzio". "La battaglia contro il cancro -ha detto il regista - è come girare un film: progetto, insieme di persone, vita, passione, interpretazione, sentimenti, azione, occasioni preconfezionate o sorte. La malattia è un pezzo della vita non la sua interruzione. Medico e malato sono elementi chiave ma non da soli.

Confrontiamoci con la realtà, ridiamo dignità all'artigianato della vita. Il progetto ha regole di nuova vita, di conoscenze reciproche con l'Io parte di questi progetti". Quattro medici (dr. A. Altizio, R. Riccardi, A Maino, E Parisi) corsisti, presso l'Ordine Medici, per il perfezionamento in medicina di base, hanno presentato proprie osservazioni e proposte. Nicola Simonetti