Medici e aziende, al via operazione trasparenza. Adesioni al 70%

Ogni azienda renderà pubblica sul proprio sito ogni attività di ricerca e promozione

giovedì 16 giugno 2016

Doctor 33
«I rapporti tra medici e industria farmaceutica sono positivi: basti pensare all'esperienza professionale che viene acquisita da chi fa ricerca sul campo quando viene sperimentato un nuovo farmaco o in rapporto anche a ricerche traslazionali su farmaci consolidati. E la trasparenza su queste dinamiche è fondamentale per instaurare un rapporto sempre più franco con i cittadini, che renda trasparente la plasticità dei rapporti che intercorrono tra istituzioni e organizzazioni sia private che pubbliche, in modo da avere un approccio nei confronti delle istituzioni più consapevole. Inoltre, la trasparenza è l'arma numero uno contro ogni forma di opacità, da quelle più innocenti a quelle che portano a fenomeni distorsivi». Con queste parole il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin commenta l'imminente pubblicazione online da parte di tutte le aziende che aderiscono a Farmindustria, dei dati relativi sia ai rapporti di collaborazione con i medici e le Organizzazioni sanitarie, sia alla Ricerca e Sviluppo. 

A partire dal 30 giugno, infatti, in Italia, così come in altri 30 Paesi che hanno deciso di aderire al codice Efpia sulla trasparenza (Disclosure Code), «ogni azienda renderà pubblici sul proprio sito, annualmente, medico per medico, tutti i dati relativi a Ricerca e Sviluppo di nuovi farmaci, consulenze scientifiche, seminari e convegni scientifici che offrono aggiornamento al medico, e supporti ai congressi e ai corsi Ecm che sono già regolamentati dalla normativa del Ministero della Salute - spiega il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi - Ogni anno renderemo noti i dati relativi all'anno precedente». I dati - pubblicati nel pieno rispetto della normativa italiana sulla privacy - riguarderanno i singoli professionisti che hanno firmato il consenso e, in forma aggregata, tutti gli altri. «Attualmente è prevista un'adesione media dei medici all'iniziativa del 70% - afferma Scaccabarozzi - Se oggi siamo già su queste percentuali ci auspichiamo di arrivare al 100%». Mentre la speculazione pubblica «non ci spaventa perché queste collaborazioni sono positive, e i rapporti sono già fortemente regolati dalle Leggi e dal codice deontologico - afferma Scaccabarozzi - basti pensare che esistono tre organismi di controllo interno - istruttorio giudicante e di appello - presieduti da giudici nominati dalla Cassazione». 

L'applicazione del Disclosure Code «non è un punto di partenza ma un punto di arrivo che mette in concreto una cosa già scritto da tanti anni nel codice deontologico medico e delle aziende del farmaco - afferma il portavoce della Fnomceo Cosimo Nume - e ciò avviene in un momento in cui abbiamo a disposizione delle grandi vetrine come quella del web, un'iniziativa efficace anche per accendere le luci in modo che non ci siano zone d'ombra nelle quali ci siano speculazioni».