Diabete, Gelli (Pd): «Parità di cure ai malati come nel resto d'Europa».

«Su 3 milioni di cittadini italiani interessati da diabete di tipo 2 soltanto uno su tre riesce ad avere un adeguato piano sanitario di controllo.

venerdì 16 giugno 2017

Doctor 33

«Il Governo intervenga per garantire l'accesso alle cure per i malati diabetici italiani come avviene nel resto dei Paesi europei». È quanto chiede Federico Gelli, deputato e membro della Commissione Affari Sociali della Camera, con un'interrogazione al ministro della Salute in merito alla necessità di prescrivere la classe di farmaci Dpp-4I da parte della medicina generale «come avviene», sottolinea «in tutti gli altri Paesi europei per il trattamento del diabete di tipo 2». «Su 3 milioni di cittadini italiani interessati da diabete di tipo 2 - continua Gelli - soltanto uno su tre riesce ad avere un adeguato piano sanitario di controllo. A oggi le sulfaniluree rappresentano ancora la principale opzione terapeutica che i medici di medicina generale possono prescrivere dopo la metformina, essendo loro ancora preclusa la possibilità di prescrivere terapie innovative e di comprovata efficacia. È una situazione ormai inaccettabile, specialmente dopo la pubblicazione di studi scientifici che hanno comprovato gli effetti negativi della terapia con sulfaniluree su morbilità e mortalità cardiovascolare».
A stretto giro il plauso di Domenico Mannino, presidente dell'Associazione medici diabetologi (Amd) «Condividiamo le argomentazioni dell'On. Gelli. I pochi farmaci che i medici di Medicina generale possono prescrivere per la cura del diabete, come secondo step terapeutico dopo la metformina, non possiedono assolutamente lo stesso profilo di efficacia e di sicurezza che caratterizza i farmaci innovativi come i Dpp-4I che poi sono in realtà molecole presenti da numerosi anni sul mercato. Lo stesso potrebbe dirsi anche per gli Sglt2 e i Glp-1, agonisti recettoriali che condividono gli stessi profili e che più recentemente hanno dimostrato di essere in grado non solo di ridurre in maniera significativa gli eventi cardiovascolari e renali, ma anche la mortalità cardiovascolare e per tutte le cause. Ebbene, queste caratteristiche di efficacia e di sicurezza non sono sicuramente propri di altre molecole utilizzate nella cura del diabete come le sulfaniluree o le glinidi, e che sono tra i pochi farmaci che il Mmg può attualmente prescrivere come secondo step dopo la metformina».