Ecm, Fnom tratta con ministero riammissione a un anno di chi torna in linea con i crediti

Non c'è nessun atteggiamento punitivo del Ministero della Salute verso i medici competenti

mercoledì 15 aprile 2015

Doctor33

«Non c'è nessun atteggiamento punitivo del Ministero della Salute verso i medici competenti o verso i medici tutti. La cancellazione di 6 mila medici dall'elenco dei medici competenti nasce dalla necessità di attuare l'obbligo di aggiornamento previsto dal decreto legge 81 del 2008, un obbligo che - per giunta - andava soddisfatto da fine 2013 e per il quale è stato concesso già un anno di proroga».

Lo afferma Luigi Conte Segretario Fnomceo ed esponente ordinista nella commissione nazionale per la Formazione continua a margine di un incontro con i funzionari del Ministero della Salute. Obiettivo: stemperare il clima di tensione sorto dopo che a  Pasquetta l'elenco degli iscritti al Registro ministeriale dei medici competenti è sceso da 11 a 5 mila nomi. In 6 mila non avrebbero totalizzato i 150 crediti in tre anni (di cui 105 almeno in medicina del lavoro) previsti dal Testo unico per la sicurezza sul lavoro per continuare a svolgere la sorveglianza sui lavoratori delle aziende.

Al Ministero, Conte ha visto confermata la disponibilità a salvare i medici depennati per disguido. «Inoltre, ci sono buone possibilità per chi è un po' sotto il numero di crediti previsto di mettersi in regola non alla fine del triennio formativo, come proposto inizialmente dal Ministero, ma entro un anno come proposto da noi di Fnomceo; e basterebbe presentare l'autocertificazione. Su questa strada c'è una condivisione con i dirigenti ministeriali».

Nessun intento repressivo dunque da parte delle istituzioni verso chi non si aggiorna. Anzi: «Al comitato centrale Fnomceo dopodomani discuteremo la possibilità di stipulare una convenzione con il Ministero perché siano gli Ordini provinciali o -in caso di difficoltà a livello periferico - un meccanismo interno alla Professione a gestire direttamente gli elenchi dei medici competenti». Il rischio che le regioni depennino medici convenzionati o dipendenti che nei tre anni hanno totalizzato meno di 75 crediti non è attuale: «Per i medici competenti c'è una disposizione di legge da applicare- sottolinea Conte - invece nel Ssn si sta imponendo un meccanismo che anziché punire chi non si aggiorna, premia chi si aggiorna: essere in linea con l'Ecm è necessario per partecipare a concorsi e per gli scatti di fascia in ospedale. In secondo luogo, gran parte dei medici "tagliati" di fatto non esercitano la funzione di medico competente (solo in 5 mila attestano ogni anno di aver fatto la sorveglianza sanitaria sui lavoratori, ndr) e dunque non avrebbero interesse a stare in elenco. Il problema è che in quei 6 mila c'è una percentuale cancellata ingiustamente.

A questi ultimi il Ministero offre la chance di certificare -ed anche autocertificare - in qualsiasi momento di essere in regola, e la riammissione è automatica. Può essere infatti accaduto a qualcuno in regola di essere depennato perché i suoi crediti non erano arrivati: i provider per legge hanno 90 giorni per far registrare i crediti conseguiti dai partecipanti ai loro corsi; tale sfasatura è uno tra i motivi che giustificano l'attuale difficoltà esistente nel poter dire quanti medici oggi sono in regola con il fabbisogno di crediti Ecm e quanti non lo sono».

Mauro Miserendino