I record della Puglia per prescrizioni soprattutto di antibatterici.

Ma ultimi per gli antidepressivi - Abuso di antibiotici e ricette a valanga torna a crescere la spesa per i farmaci

martedì 15 luglio 2014

FRANCESCA RUSSI (Repubblica Bari)

In un anno il numero di prescrizioni è aumentato dell’1,4%. Ma  il primato pugliese non riguarda solo l’uso di analgesici e antipiretici. I pazienti, da Foggia a Lecce, assumono anche antibiotici con una frequenza e una facilità preoccupanti. La Puglia, infatti, è, con la Campania, la regina italiana nel consumo di antibiotici: nel 2013 sono state prescritte 30,4 dosi al giorno ogni mille abitanti con il tasso di crescita tra i più alti d’Italia, il 4,7% in più rispetto all’anno precedente. La media nazionale dell’uso di antibatterici, per avere un metro di misura, è di 23,8 dosi al giorno su mille abitanti. Sono i numeri del rapporto stilato dall’Osservatorio sull’impiego dei medicinali dell’Aifa.
Che si tratti di un consumo del tutto inappropriato, talvolta in assenza di patologie, è più che evidente. Al punto tale che la questione è approdata nella Commissione appropriatezza prescrittiva regionale dell’assessorato pugliese alla Salute. Al centro dell’analisi del gruppo formato da medici e farmacologi c’è proprio l’eccessivo utilizzo di antibiotici. «C’è una sproporzione assolutamente inspiegabile – ragiona la dirigente
dell’Ufficio Politiche del farmaco e dell’Emergenza urgenza della Regione Puglia, Mariangela Lomastro – ci sono livelli altissimi di consumo se paragonati al resto d’Italia, ecco perché la Commissione sta preparando una doctorletter, una lettera indirizzata a tutti i medici di base, una sorta di vademecum per ricordare le indicazioni sull’uso di antibiotici. Il problema, infatti, nasce da chi prescrive il farmaco: bisogna farlo quando necessario, non perché il paziente lo richiede. La lettera è il primo passo, poi va fatta un’analisi più mirata. Bisogna indagare il fenomeno, se è un problema di alcuni medici in particolare o se è generalizzato e merita una maggiore formazione per la classe medica. Certamente non si può non vedere: se la spesa sanitaria scende ovunque e in Puglia sale, qualche motivo ci sarà, occorre indagare a tutto tondo anche su fenomenologie particolari ».
Dal dossier dell’Agenzia del farmaco emerge inoltre che la Puglia è tra le regioni con la maggiore spesa lorda procapite per i farmaci in regime di assistenza convenzionata di classe A: occupa il terzo gradino del podio della spesa con 219,2 euro pro capite e un incremento dei consumi del 4,4%. In Puglia è cresciuto l’uso di farmaci per ipertensione +2,8%; antiacidi +9,3; antidiabetici +1,8%; farmaci per il dolore +11,2%. In aumento anche le prescrizioni di antidepressivi, +2,1%, ma, a differenza di altri medicinali, i pazienti pugliesi sono quelli che ne fanno
minore uso con 30,9 dosi contro una media nazionale di 39,1 e il picco della Toscana pari a 58,9 dosi giornaliere ogni mille abitanti.
Non decolla infine l’uso dei generici a vantaggio dei medicinali griffati. «C’è una resistenza culturale perché si fa poca informazione – spiega Lomastro – il paziente spesso preferisce pagare la quota in più pur di andare sul sicuro».