Istat, crollano le cure omeopatiche e le terapie non convenzionali

Nel 2000 erano usate dal 15,8% della popolazione mentre nel 2013 la cifra è dell'8,2%

venerdì 11 luglio 2014

Dott Net (Istat)

Crolla in Italia il ricorso alle terapie non convenzionali, che nel 2000 erano usate dal 15,8% della popolazione mentre nel 2013 la cifra è dell'8,2%. Lo afferma il rapporto Istat 'Tutela della Salute e accesso alle cure' presentato a Roma. 


Secondo il documento, realizzato su un campione di 120mila persone e coordinato dalla Regione Piemonte, in netto calo è anche l'uso dei rimedi omeopatici, che scende dal 7% al 4,1%.  Dal punto di vista delle cure 'convenzionali' invece il rapporto segnala un aumento delle persone che ricorrono a visite specialistiche, 11,9% nel 2005 e 14,8% nel 2013, che non riguarda però quelle odontoiatriche, crollate del 30%. ''Il livello di soddisfazione per i servizi sanitari pubblici - si legge - è elevato in chi ne ha fruito, con un voto pari a circa 8 su una scala da 1 a 10''.  Nel 2013, spiega il rapporto, circa una persona su due ha indicato di avere una malattia, con le più frequenti che sono l'ipertensione arteriosa (17,1%), l'artrosi (16,2%), allergie (13,7%), cefalea/emicrania (10,8). Rispetto al 2005 aumentano tumori maligni (+60%), malattie della tiroide (+52%), Alzheimer e demenze senili (+50%), mentre diminuiscono bronchiti (-24%) e artrosi ( -18%).