Accordo tra Regione e sindacati per lo sviluppo della medicina territoriale

Poco meno di tre milioni di euro per assumere negli studi dei medici di famiglia circa 200 infermieri

venerdì 17 febbraio 2017

NUOVO QUOTIDIANO PUGLIA (TA)
La spesa Alla Asl di Lecce 578mila euro 429mila a Taranto e 292mila all'Azienda sanitaria di Brindisi # Poco meno di tre milioni di euro per assumere negli studi dei medici di famiglia circa 200 infermieri. Dopo quattro mesi di attesa, adesso si potrà dare attuazione all'accordo siglato tra la Regione Puglia e i sindacati per sostenere lo sviluppo della medicina territoriale attraverso l'associazionismo. Alle risorse economiche già previste dall'intesa siglata il 19 ottobre del 2016, la Regione ha aggiunto ulteriori 3 milioni di euro che saranno assegnati alle Asl secondo uno schema già stabilito per l'assunzione di personale di studio e infermieristico. L'Asl di Lecce sono stati destinati 587mila euro, a quella di Taranto 429mila euro, mentre per Brindisi poco più di 292mila euro. Con questi soldi è stato calcolato che i medici di base potranno assumere, ad esempio, sino ad un massimo di 200 infermieri, oppure 500 collaboratori. Le risorse potranno essere utilizzate anche per dare vita a due diverse forme associative ribattezzate "Super rete" e "Super gruppo". Attualmente sono circa 2.200 i medici pugliesi su 3.300 che si avvalgono del contributo dei collaboratori di studio e 800 quelli che sono aiutati dagli infermieri. Saranno agevolati soprattutto i medici di famiglia che ancora non hanno personale di studio, in modo da poter incrementare il numero di dottori che utilizzano figure professionali e migliorare la qualità dell'assistenza sul territorio. «L'accordo sottoscritto con la Regione Puglia - commenta Filippa Anelli, segretario regionale del sindacato Fimmg Puglia -segna un ulteriore passo in avanti verso la strutturazione della medicina generale che vede i medici operare oramai quasi esclusivamente in forma associata insieme con infermieri e collaboratori di studio». Con i 3 milioni di euro aggiuntivi potrebbero essere anche formati nuovi studi associati (cioè piccoli laboratori dove, oltre al medico di base, il paziente trova anche più di uno specialista, come il cardiologo), sino ad un massimo di 50 Super gruppi o 90 Super reti. «Questa intesa - prosegue Anelli -pone la Puglia tra le regioni più avanzate in Italia nelle cure primarie potendo disporre attualmente di circa 800 infermieri e 2.200 collaboratori di studio a cui si aggiungerà il personale assunto con le nuove risorse. Siamo pronti, con questa rete, ad accettare la sfida e la presa in carico delle malattie croniche potendo assicurare nei nostri ambulatori prestazioni specialistiche e assistenza secondo un modello in grado di realizzare la medicina di prossimità. Un obiettivo - conclude - che può essere raggiunto grazie alle politiche di sostegno e di sviluppo delle cure territoriali messe in atto dalla giunta del presidente Michele Emiliano e rese possibili grazie all'impegno dei direttori Giancarlo Ruscit-ti e Giovanni Gorgoni». Con l'approvazione del piano di riordino ospedaliero, il governo regionale ha stanziato oltre 400 milioni di euro per il potenziamento della medicina territoriale, mossa indispensabile per sopperire alle chiusure e declassamento di diversi ospedali. In questa ottica va anche l'attivazione degli ambulatori di pediatria annunciata lunedì scorso da Ruscitti ed Emiliano. Un pediatra e un infermiere saranno presenti ogni sabato, domenica e tutti i giorni festivi e prefestivi per occuparsi delle urgenze ed evitare che i genitori dei piccoli pazienti debbano essere costretti a rivolgersi agli ospedali, intasandoli. Il nuovo centro sarà presente nei Comuni con una popolazione che supera i 50mila abitanti e che possono contare già su un reparto di pediatria. L'ambulatorio sarà aperto il sabato e i prefestivi dalle 8 alle 2, la domenica e i festivi dalle 8 alle 20.