2 euro a prenotazione: I farmacisti si difendono «Quei soldi vanno alla Regione»

Il nuovo ticket di due euro potrebbe portare ad un ulteriore intasamento presso i CUP della provincia

martedì 09 settembre 2014

OSTUNI. Polemiche, proteste e lamentele, soprattutto dei più tartassati e bisognosi come gli anziani e i pensionati, sul ticket di due euro da pagare per le prenotazioni o disdette di visite specialistiche fatte tramite la farmacia e non tramite il Cup. E' quanto contestano gli utenti ai farmacisti al momento in cui si sentono chiedere il pagamento dei due euro per effettuare la prenotazione.

«Ora pazienti anziani e cronici o pensionati, che prima avevano la comodità, per i loro problemi di salute, di fare le prenotazioni dalla farmacia più vicina alle loro abitazioni - ci ha detto un farmacista - dovranno pagare il ticket altrimenti dovranno recarsi ai relativi centri di prenotazione Cup sopportando tutti i disagi che ne scaturiscono, soprattutto quando si è sprovvisti di auto o di una persona con auto che ti accompagna». «In un momento di grave crisi come quella che stiamo vivendo e dove le fasce deboli di anziani, disoccupati, malati cronici e pensionati già spendono fior di quattrini per curarsi -aggiunge - la Regione impone un altro ticket per visite prenotate (o disdettate) in farmacia.

Alcuni colleghi riferiscono che, pur avendo pensioni basse o irrisorie, gli anziani che si rivolgono in farmacia lo fanno perché non possono fare molta strada a piedi per recarsi all'ufficio prenotazione dell'Ospedale, attendere il loro turno per ore e finalmente avere la data della prestazione (pagando forse anche una minima quota). Ecco, dunque, che si rivolgono alla farmacia più vicina chiedendo aiuto e comprensione». «Oltre che una pesante tassa a carico delle fasce più deboli della popolazione - sottolinea un altro farmacista - c'è il rischio che questo ticket spinga gli utenti, soprattutto pensionati, a prenotare solo attraverso i Cup, intasando le strutture pubbliche». Un provvedimento impopolare, insomma, che vede la gente contestare nel momento in cui viene chiesta la corresponsione della somma tant'è che più di un farmacista ha commentato: «Noi prima di fare la prenotazione o disdetta, informiamo l'utente di questo balzello del ticket di due euro da pagare e che i soldi non vanno a noi ma dobbiamo girarli alla Regione.

Potrebbe sembrare poca cosa ma in questo momento di grave crisi ci sono fasce deboli (anziani, disoccupati, malati cronici che già spendono molti soldi per le cure) che non hanno i soldi per fronteggiare anche quest'al-tr'altra uscita, dovendo pagare diverse medicine che non rientrano nell'esenzione. Io come molti colleghi concordiamo con quanti hanno espresso proteste sul pagamento dei due euro che vanno poi a colpire in particolar modo fasce ben definite di utenti. In questo scorcio di legislatura, piuttosto che ingegnarsi a im- porre nuove tasse per tappare qualche falla, la Giunta regionale potrebbe lavorare per attuare quanto previsto dal piano di rientro sanitario, ovvero riconvertire le vecchie strutture in poliambulatori». Invece di essere favoriti, i bisognosi e gli anziani sono tartassati con un prelievo di denaro sotto forma di ticket sanitario e quest'ulteriore richiesta non fa che generare rimostranze e scontentezza