Arrestato molestatore di dieci dottoresse della guardia medica

Le violenze continuavano dal 2011

sabato 24 marzo 2018

La Stampa

ELISA FORTE BARI Si fingeva malato e ogni volta dichiarava un nome falso. Si presentava nei presidi di guardia medica della provincia di Bari, di notte, dopo essersi accertato che di turno ci fosse una dottoressa. Poi metteva in scena il solito copione: fingeva di accusare dolori addominali e chiedeva di essere visitato. In un baleno, approfittando del fatto che non vi erano altri pazienti in attesa, si denudava completamente e costringeva le guardie mediche a toccargli le parti intime. Dal 2011 al 2017 sono stati accertati 17 episodi di violenza sessuale ai danni di 10 dottoresse negli ambulatori di Castellana, Noicattaro, Bi-tritto, Casamassima, Triggia-no, Conversano, Putignano e Acquaviva. Il presunto molestatore seriale delle guardie mediche pugliesi è un benzinaio di 49 anni di Modugno (Bari), sposato e incensurato. E' stato arrestato dai carabinieri su richiesta del gip Rossana De Cristofaro con le accuse di violenza sessuale continuata aggravata e false dichiarazioni sulla propria identità personale. E' stato per 8 anni l'incubo delle dottoresse che facevano il turno di guardia medica di notte, in provincia di Bari. Impaurite avevano creato un gruppo WhatsApp in cui scambiarsi informazioni e condividere le proprie storie: si facevano coraggio e si tenevano informate sulle mosse del molestatore. L'uomo riusciva persino a riconoscere le proprie vittime:se dalla voce si accorgeva che si trattava di una dottoressa già molestata, riagganciava e digitava il numero di un'altra sede. E pur di raggiun- gerla lasciava la sua postazione di lavoro e nel cuore della notte percorreva anche un centinaio di chilometri. Le indagini, coordinate dal pm Marcello Barbanente, sono partite dalla denuncia di una dottoressa in servizio a Castellana Grotte, vittima del molestatore seriale a novembre 2017. La dottoressa era riuscita a divincolarsi e a chiamare il 112 ma l'uomo riuscì a darsela a gambe. Grazie a questa denuncia le indagini hanno accertato che non si era trattato di un episodio isolato: l'uomo agiva allo stesso modo da otto anni. La violenza si arrestava solo se si presentavano altri pazienti. Una volta fu provvidenziale l'arrivo di un coniuge della vittima che, non vedendo rincasare la consorte, si era recato in ambulatorio. Le indagini proseguono per accertare altri episodi non denunciati.