Nuovi corsisti MG: bisogno disperato di programmazione per la formazione post-laurea

Un'analisi di Fimmg Formazione Puglia

lunedì 15 dicembre 2014

Anche quest’anno Fimmg Formazione Puglia ha analizzato le graduatorie dei concorsi di ammissione al corso di formazione specifica in medicina generale, provando ad effettuare un confronto con i dati raccolti lo scorso anno, operazione risultata da subito complicata a causa delle particolari condizioni in cui si è tenuto il concorso 2014, per la prima volta in anticipo rispetto a quello per le specializzazioni universitarie.

Sono tre i dati con maggiore variazione rispetto allo studio del 2013: il vincitore medio ha un’età anagrafica inferiore (27 vs 29), vi sono più laureati da meno di 5 anni (98% vs 85 %) e la percentuale degli esclusi è aumentata del 13 % (88% vs 75%).

Queste rilevazioni sono senza dubbio inficiate dalla partecipazione in massa al concorso: nelle 14 Regioni in cui è stato possibile rilevare il dato, il numero di partecipanti è passato da 2000 a 5000 unità, con una borsa assegnata ogni 8 partecipanti.

Dunque, data soprattutto la sua inusuale collocazione nel calendario, il concorso di medicina generale più che per  una spinta vocazionale, è stato da molti tentato come prima possibilità di approdo nella formazione post-laurea, in Italia unico e ineludibile viatico per l’ingresso nel mondo della professione. Numerosi sono inoltre i vincitori che a distanza di pochi giorni dal superamento del concorso hanno rinunciato al loro posto per
entrare nelle scuole di Specializzazione, come rivelano i numerosi scorrimenti nelle graduatorie regionali del concorso MG.

Emerge dunque ancora una volta come sia la programmazione a fare difetto nei meandri insidiosi della formazione del giovane  medico, il quale dopo il traguardo dell’ abilitazione inizia un percorso ad ostacoli, in cui per entrare nel mondo del lavoro deve necessariamente passare per l’accesso alla formazione post-laurea, accesso che si rivela però un lusso per pochi, invece che diritto per tutti.

Ed a rendere il quadro ancora più preoccupante sono le mancate risposte a questa emergenza occupazionale da parte delle Istituzioni, le quali anzi rilanciano con modelli di accesso alla Facoltà di Medicina aperto a tutti, non considerando ciò che è lampante, cioè che l’inoccupazione e la sottoccupazione medica a cui stiamo assistendo in questi anni sono la conseguenza di un numero di neo-laureati eccedente rispetto agli effettivi fabbisogni lavorativi del nostro SSN, essendo mancata a monte negli anni la pianificazione dei primi sulla base dei secondi.

Saverio Cramarossa