Meningite, caos vaccino: in alcune Asl si paga, in altre no

"Cerchiamo di offrire i flaconi a costo di fabbrica per evitare discussioni" Un centro vaccinazioni: polemica sulle fasce di esenzione

martedì 14 febbraio 2017

REPUBBLICA BARI - "NESSUNA COMUNICAZIONE UFFICIALE" VACCINI gratuiti? Sì, no, forse. Per vaccinarsi contro il meningococco B non si paga nulla a Lecce e neppure a Taranto, dove la Asl ha lanciato la campagna per la gratuità lo scorso 8 febbraio. Qualche incertezza negli scorsi giorni a Foggia e più di un dubbio ancora a Bari. Lo sanno bene alcune mamme che nei centri vaccinali del capoluogo si sono sentite rispondere che tocca mettere mani al portafogli, nonostante gli annunci della Regione. Eppure lo stesso presidente della giunta pugliese, Michele Emiliano, l'aveva annunciato a gennaio. La Puglia ha esteso con la legge di bilancio 2017 la gratuità dei vaccini contro il meningococco Ba tutti i nati dal 2003 in poi. Pur senza alcun allarme specifico, la Regione ha scelto di non fare pagare la protezione contro il ceppo B ai bimbi fino a quattordici anni. Per i nati dal 2014 al 2017, ci pensa la Asi di riferimento a sollecitare la prenotazione, con «chiamata attiva». Ladesione in questa fascia ha già superato il 70 per cento - fanno sapere da Lungomare Nazario Sauro. Gli altri devono invece recarsi nei centri vaccinali e prenotare la prestazione. Qualcosa, però, nella comunicazione tra Regione e Asi è andato storto. A farne le spese è stata soprattutto l'azienda sanitaria di Bari, che a oggi non ha ancora ufficializzato l'estensione della gratuità. Tutta colpa della mancata chiarezza dell'emendamento alla legge finanziaria- spiegano dalla Asi di Bari - che stabilisce l'estensione ai nati «prima del 2014». «È capitato che molti anziani si siano presentati da noi pretendendo il vaccino gratis - confermano dal Dipartimento di prevenzione della Asi barese - ecco perché abbiamo chiesto più volte al Comitato vaccini di specificare le fasce d'età che ne hanno diritto». Alle comunicazioni a mezzo stampa, dunque, non sarebbero seguite note formali dal governo regionale alle aziende, almeno su questo punto specifico. Domani un ulteriore incontro, nel tentativo di definire ufficialmente il passaggio sui beneficiari. «Intanto cerchiamo di offrire il vaccino a costo di fabbrica - confessano dal dipartimento -per evitare discussioni». (s.dip.