Nessuna correlazione tra vaccini e sindrome da morte improvvisa del lattante (SIDS)

“Studi recenti” – ricorda ancora il documento dell’ISS – “hanno addirittura dimostrato che la vaccinazione diminuisce il rischio di SIDS

giovedì 26 maggio 2016

AIFA:

La sindrome da morte improvvisa del lattante (Sudden Infant Death Syndrome o SIDS), conosciuta anche come morte in culla (“Crib death”), è una delle più frequenti cause di morte nel primo anno di vita con un’incidenza stimata di circa un caso ogni 700/1000 bambini nati vivi.

Diversi studi condotti negli anni scorsi hanno dimostrato che non esiste alcuna relazione causale tra l’esposizione ai vaccini e la SIDS e che l’incidenza della SIDS è la stessa sia in presenza che in assenza di vaccinazione (Fleming 2001; Hoffmann 1987; Mitchell 1995). Il fatto che una SIDS si possa verificare a breve distanza dalla vaccinazione non implica quindi alcun rapporto di causa effetto, non giustifica allarmismi sulla sicurezza dei vaccini e non deve inficiare in alcun modo la fiducia dei genitori nella copertura vaccinale dei propri figli.

“Negli Stati Uniti ogni anno si verificano 1.600 casi di morte improvvisa del lattante” - ricorda un documento pubblicato di recente sul portale Epicentro a cura dell’Istituto Superiore di Sanità[1] - “Poiché più del 90% dei bambini riceve diversi vaccini tra 2 e 12 mesi d’età, è stato calcolato che circa 50 casi di SIDS si verifichino entro 24 ore dalla vaccinazione per un semplice effetto del caso. Inoltre, il picco di casi di SIDS si registra tra i 2 e 4 mesi di età, il periodo in cui solitamente si avvia il programma vaccinale”.

“Studi recenti” – ricorda ancora il documento dell’ISS – “hanno addirittura dimostrato che la vaccinazione diminuisce il rischio di SIDS (Vennemann 2007). Ciò potrebbe essere spiegato con il fatto che una parte dei casi di SIDS osservati in uno studio condotto nel 2004 in Germania era costituito da bambini con pertosse (Heininger 2004): questa malattia può essere infatti molto pericolosa nel lattante”.

Il concetto è ribadito in una pubblicazione dell’Accademia Americana di Pediatria dedicata alla prevenzione della SIDS, in cui si afferma che “non vi è alcuna prova che vi sia una relazione causale tra vaccinazioni e SIDS. Al contrario, recenti evidenze suggeriscono che l'immunizzazione potrebbe avere un effetto protettivo contro la SIDS (AAP 2011)”.

A supporto di un possibile ruolo di agenti infettivi, alcuni studi successivi hanno riportato un frequente riscontro di segni diretti e indiretti di infezione/infiammazione nelle autopsie di bambini deceduti per SIDS (Weber 2008, Goldwater 2009, Töro 2015). Inoltre, un recente studio ecologico basato sui dati del Centro per il Controllo della Malattie statunitense (CDC) ha indagato la possibile relazione fra SIDS e immunizzazione nel periodo di tempo compreso fra il 1968 ed il 2009 evidenziando come l’aumento della copertura vaccinale per difterite-tetano-pertosse si associ a una riduzione della mortalità per SIDS (Müller-Nordhorn 2015).

Sul tema negli anni scorsi sono stati pubblicati due ampi studi condotti rispettivamente in Italia (studio Hera) e in Germania (studio Token). Lo studio Hera ha valutato il rischio di morte improvvisa dopo vaccinazione nei bambini nati dal 1999 al 2004 (circa 3 milioni di bambini) e non ha riscontrato una possibile relazione causale tra i vaccini somministrati e l’insorgenza di morti improvvise (Traversa 2011). Lo studio Token ha esaminato 254 casi di morte improvvisa avvenuti in Germania dal luglio 2005 al 2008. I risultati indicano che il rischio di morte improvvisa non era aumentato nella settimana dopo la vaccinazione, mentre nella maggior parte dei casi erano presenti fattori di rischio riconosciuti per la sindrome di morte improvvisa del lattante, quali dormire a pancia in giù, fumare in presenza del bambino, surriscaldamento (impianto di riscaldamento impostato su temperature troppo elevate, bambino eccessivamente coperto) (RKI 2011).