Milillo: la difesa del SSN deve unire tutti i professionisti della sanità e i cittadini liberi

Grazie ad ANAAO, CIMO, SUMAI, Federfarma e Federanziani

giovedì 21 maggio 2015

 
E’ faticoso condurre una campagna di informazione rivolta ai cittadini con i pochi mezzi economici di cui dispone una organizzazione sindacale come la nostra.

Una grande responsabilità revocare, poche ore prima dall’inizio, uno sciopero che si annunciava molto partecipato, perché i temi della protesta sono diffusamente condivisi e molto sentiti non solo dai medici di medicina generale, ma da tutti i professionisti della sanità pubblica, come hanno dimostrato le numerose attestazioni di solidarietà ricevute dalle organizzazioni che avevano proclamato lo sciopero. Lo scrive Giacomo Milillo in un articolo pubblicato su Quotidiano Sanità.

Ma il risultato che Fimmg, Fimp e Cipe hanno conseguito in termini di impegni e garanzie sottoscritti “coram populo” dalla parte pubblica, in ogni sua componente, è un punto fermo che va al di là del mondo della medicina convenzionata.

L’attenzione della Presidenza del Consiglio su un tema di competenza delle Regioni, il riconoscimento da parte dello stesso Ministero della salute sono testimonianza della fondatezza della nostra protesta e di quanto tocchi problematiche vicine ai cittadini, come testimoniato dalla loro partecipazione attiva al confronto.

Un progresso importante, anche se non risolutivo in una vicenda, che si trascina da anni.

Ma in questa occasione mi interessa non tanto sottolineare i risultati, ma, come ho già in parte fatto, che sono stati raggiunti anche grazie agli interventi di altri soggetti, e tra questi ricordo i presidenti e i candidati di alcune importanti regioni, (Toscana, Campania, Lazio e Marche), ma anche, soprattutto, il sostegno ricevuto da altre organizzazioni sindacali del mondo medico.

Voglio esplicitamente ringraziare l’ANAAO, la CIMO, il SUMAI e Federfarma ed una associazione di cittadini quale Federanziani, che sono intervenuti in modi e tempi opportuni, sottolineando quanto la nostra battaglia, al di là dei contenuti di interesse della medicina di famiglia e della pediatria, avesse assunto un significato per tutti medici e cittadini.

Autonomia professionale, rapporto di fiducia medico paziente, la necessità di una rivisitazione delle relazioni fra medici e mondo politico, con ridefinizione del ruolo delle tecnocrazie per riportarle alla loro funzione tecnica, sono aspetti che tutte le professioni sanitarie devono affrontare e cercare di risolvere.

Le soluzioni a questi problemi devono e possono essere ricercate insieme, non attraverso una unitarietà di facciata o di comodo, funzionale ad interessi non dichiarati o dichiarabili, ma per naturale convergenza su temi concreti.
Grazie dunque ad ANAAO, CIMO, SUMAI e Federfarma.

Il SSN vive, prima di tutto, per merito dei professionisti che lo fanno funzionare. Ai politici il compito d’individuare e condividere gli indirizzi di risposta alle esigenze della popolazione e di garantire un corretto supporto tecnico amministrativo, superando l’era dei tecnocrati con sindrome dirigistica monomaniacale, che vorrebbero domare e governare i professionisti, anche aizzandoli gli uni contro gli altri, e che saranno i veri responsabili della morte del SSN.

Loro in prima persona e il decetramento schizofrenico e delirante che la Conferenza delle regioni non riesce a governare, sono i veri nemici della salute dei cittadini.
Giacomo Milillo