Emiliano azzera l'Ares «Farà soltanto ricerca»

Non sarà più organizzata come una Asl e dovrà puntare sulla sperimentazione

giovedì 21 luglio 2016

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO: AZZERATA L'Ares non sarà più la settima Asl della Regione Puglia " BARI. L'Agenzia regionale sanitaria oggi è in tutto e per tutto equiparata ad una Asl, la settima della Puglia. Ma presto non sarà più così. Un disegno di legge, che la giunta approverà la prossima settimana e che dovrebbe approdare in Consiglio dopo l'estate, la trasformerà nella prima delle agenzie strategiche previste dal modello «Maia», quello voluto da Emiliano per ribaltare la governance: da Ares ad Aress, con due «s», acronimo di Agenzia regionale socio-sanitaria. La novità non è solo lessicale, innanzitutto perché con questa riforma Emiliano cancella - letteralmente - il modello Vendola. Se non è una normalizzazione, poco ci manca. L'Aress (con due «s») non applicherà più il contratto della sanità ma quello degli enti locali, opererà sotto la vigilanza della giunta e avrà un organizzazione speculare a quella della Regione (in «aree» e «servizi») con una sola area sanitaria (oggi sono tre), insieme ad un'area sociale e ad una amministrativa. Potrà avere fino un massimo di 46 dipendenti di cui 10 dirigenti, con contratti a tempo determinato: non precari, ma professionisti chiamati da altre amministrazioni per svolgere compiti specifici. Ma per fare che? L'Aress dovrà fornire supporto all'assessorato sul fronte della ricerca e della sperimentazione di processo e di prodotto. Significa, ad esempio, che si occuperà di intercettare i fondi europei per la ricerca in ambito medico, con l'obiettivo di focalizzarli sulle necessità delle aziende sanitarie. Ma anche, ad esempio, di definire e sperimentare i modelli di presa in calicò dei pazienti e quelli di innovazione sociale, con le cooperative di comunità. Le funzioni attuali saranno invece cancellate: il «pht», ovvero la distribuzione dei farmaci, è stata trasferita per tutta la Puglia alla Asl di Bari, così come avviene in altre Regioni. Negli ultimi anni l'Ares non ha brillato per efficienza, nonostante la presenza di alcune figure mediche di indubbia competenza. Così come il mo- dello dell'Agenzia per i rifiuti (ne riferiamo a pagina 9), anche quello della nuova Aress -su cui ha lavorato l'attuale commissario dell'Ares, Felice Ungaro, insieme a un esperto di diritto amministrativo - è destinato a far discutere. Il passaggio dal contratto sanitario a quello degli enti locali comporterà un taglio delle retribuzioni (sono fatti salvi i dipendenti attuali e sarà possibile una deroga, ma con il tetto massimo di 130mila euro), il che significa che i direttori di struttura sanitaria non avranno incentivi ad accettare incarichi presso la nuova agenzia. Si tratta, in sostanza, di uno spostamento verso funzioni prettamente amministrative. Sarà la giunta regionale a scegliere il nuovo direttore generale (incarico quadriennale rinnovabile una sola volta), mentre la fase transitoria verrà gestita dall'attuale commissario. Nel frattempo, è cominciato il reclutamento. In Ares (con una «s») è arrivato Antonio Bisceglia, ex capo dell'Uvar della Asl di Bari ed ex consigliere Comunale a Bari nella maggioranza di Michele Emiliano: potrebbe assumere uno dei ruoli apicali nella nuova agenzia.